mercoledì 7 novembre 2007

Like a lemon 2

In un vecchio post sono andata un po' sul personale, raccontando alcune sfumature della mia quotidianità professionale. Da pochissimo ho ricevuto il comunicato stampa relativo ad una nuova pubblicazione di Baldini Castoldi Dalai e il collegamento con il post di cui sopra è stato immediato. Si tratta di "Quella stronza del mio capo" di Bridie Clark che con la sua consapevolezza di editor, ha messo nero su bianco - e con spiccata ironia - sacrosante verità sul poliedrico universo dell'editoria.
Ecco in breve la trama. Quando Claire riceve l’offerta dalla prestigiosa Grant Books è al settimo cielo anche se qualcuno le ha già preannunciato che il suo nuovo capo, Vivian, farà di tutto pur di renderle la vita un inferno. Vivian Grant, la cinica donna che riesce a piazzare best seller nella classifica del «New York Times» con la stessa frequenza con cui umilia e licenzia i suoi collaboratori: lei comanda e tu esegui. All’istante. E senza replicare. Con un capo così sarebbe saggio dare le dimissioni, ma Claire è decisa a portare fino in fondo le sue idee fino a quando, tra diabolici tour de force di 25 ore su 24, un ufficio-sgabuzzino senza finestre e pause pranzo a base di barrette mummificate, non decide di sposarsi...

"All’improvviso sentii il telefono suonare nell’ufficio di Dawn. Poi in quello di Lulù. Lanciai un’occhiata all’ora sul computer: quasi le 23.30. Era già così tardi? Il telefono squillò nel mio ufficio. Per mia sfortuna, risposi. «Dove cazzo sono andati tutti?» sibilò Vivian. Era fuori di sé dalla rabbia. «Io non sono in ufficio e voi pensate che la scuola sia finita? Sono in piedi dalle cinque e questa sera ho altre tre riunioni. Perché sono sempre io quella che lavora più di tutti voi messi insieme? E tu, si può sapere che fai tutto il giorno in quell’ufficio?»
Mi avevano avvisata che lavorare per Vivian spinge la gente verso due tipi di atteggiamento: quello omicida e quello suicida. Io avevo voglia di fare entrambe le cose..."


Devo ammettere: per molteplici aspetti mi sento molto vicina all'eroina della scrittrice americana...

2 commenti:

Romano Scaramuzzino ha detto...

Sì, ma noi vogliamo più bene a te che al tuo "capo". Questo fa la differenza!

Ciao,

Romano

LauBel ha detto...

@romano
GRAZIE!!
:-))