lunedì 30 luglio 2007

Il Paese dei controsensi

Dicono che si può andare al ristorante ed essere avvelenati.
Secondo il ministro Turco si dovrebbero etichettare le bevande (alcoliche), come si fa con le sigarette, dichiarandole “dannose per la salute e responsabili di assuefazione”. Ci chiediamo: e le emissioni delle polveri sottili quale danno arrecano? Quotidianamente ne siamo sottoposti e, forse, già assuefatti…
Una legge c’era. Una legge giusta, che vietava la diffusione di alcolici nelle ore notturne. But… no alcol? No money…
E allora, quando la vendita degli alcolici non dà riscontro alle entrate al fisco, si può fare di tutto. Come accadde nel governo precedente, quando come di incanto, fu abolita forse la sola legge sensata a favore dei giovani, e da quel momento è iniziata la vera mattanza con le stragi del venerdì e del sabato sera.
E cosa accadrà ora? Basta un’etichetta a fermare gli incidenti e il sangue sulle strade del weekend? Forse si arriverà a intimidire i gestori e i proprietari dei locali persino di non vendere la suddetta merce (magari minacciando il ritiro della licenza e ammende da capogiro) facendo passare gli stessi per colpevoli “indiretti” in caso di incidente con eventuali vittime? Si arriverà a chiedere, anzi ordinare, di non vendere questa categoria di prodotti, guadagnando il giusto, con le tasse che prendono per il collo (vedere lo studio di settore) e lasciano con un futuro incerto? Quando i governanti di destra e di sinistra non rinunciano a nulla e si aumentano lo stipendio alla faccia del popolo, ignaro, che fatica ad arrivare alla fine del mese? Senza parlare dei “vantaggi” e degli “scivoli” di cui usufruiscono… Ora ci stanno illudendo con la riduzione dei cosiddetti “costi della politica”… se così davvero sarà allora l’Italia subirà un’ascesa economica in pochi mesi!! Ci aspettiamo dati concreti e non fiumi di parole…
Concludendo: il ministro in questione può interessarsi di problematiche del genere (potrebbe rimandarle al prefetto delle amministrazioni locali) quando la nostra amata PATRIA ha ben altri gravi casi da risolvere? Non dimentichiamoci che per la “vecchia Europa” eravamo modello di civiltà e cultura. In questo secolo invece siamo un popolo di sole veline, truffatori e sanguisughe mal sopportati dal resto (onesto) della comunità. Quindi noi tutti chiediamo al ministro di cui sopra (ma anche agli altri…) di darsi da fare veramente, visto lo stipendio dorato percepito alla faccia della comunità.

lunedì 23 luglio 2007

Azione e... reazione

Lo dice la fisica, più esattamente la terza legge della dinamica: "ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria". Lasciando in principio newtoniano a chi più di me si intente della materia (umilmente devo ammettere che sono in molti), dal punto di vista metaforico questa affermazione ha una valenza contenutistica eccezionale. Da testare quotidianamente (anche in fisica l'empirismo non è trascurato).
Roma, Via di Boccea incrocio Via Urbano II. Ore 7,50. Sto attraversando con mia madre sulle strisce pedonali. Una macchina ci taglia volutamente la strada ma, causa traffico, è costretta ad inchiodare proprio davanti ai nostri piedi. Guardo l'autista, una donna. O meglio, un essere indefinito, sospeso tra l'ignoranza e l'arroganza. Tira giù il finestrito e, urlando un banalissimo "Andate a fare la calza a casa" dimostra l'urto per il mio averla ripresa con uno sguardo di dura disapprovazione.
Il traffico però la blocca chiudendola ulteriormente nel suo universo di problemi e frustrazioni. Io e mia madre procediamo oltre, lei è costretta a stare ferma, sotto il caldo estivo, in coda ad altre macchine. Suda e si trasforma in una belva perché non può procedere oltre. Passa un motorino che urta leggermente lo specchietto retrovisore. Il ragazzo si gira e si scusa facendo un segno con la mano. Lei non resiste: stessa scena, stesso consiglio sulla calza. Questa volta però la situazione degenera perché al ragazzo il consiglio di dedicarsi ad un'attività prettamente femminile non va giù. Torna indietro e la discussione si anima. Traffico, clacson che impazziscono, gente che si blocca sui marciapiedi a guardare. Parolacce, imprecazioni, urli.
Camminando guardo allibita la scena... devo andare a lavoro (e non a fare la calza) e non ho tempo di fermarmi... forse non lo farei comunque... ma la perplessità è tanta. Il comportamento di quella donna mi fa sbandare; quella persona, che dovrebbe appartenere proprio al mio stesso genere, è il segno di una civiltà che va scomparendo, perché priva di correttezza, gentilezza, altruismo.
Sto iniziando a percorrere l'Equatore. Questo di oggi è il primo esempio della follia (dis)umana.

Post Scriptum 1
Ieri sera al Tg1 delle 20 altra notizia illuminante. Servizio sul caldo estivo (che novità): una coppia (gente comune, non i soliti vip... per fortuna), ripresa tra le mura domestiche, dispensa consigli su come affrontare le alte temperature.
1 - Chiudere le tapparelle la mattina non appena arriva il sole e riaprirle la sera, al tramonto, per permettere all'aria di circolare.
2 - Bere tanto.
3 - Non uscire durante le ore più calde della giornata.
Per questo minuto di saggezza serale: grazie tiggì!

Post Scriptum 2
Il mio non è un accanimento contro uno degli organi di informazione nazionale.
Non mi curo volutamente degli altri, decisamente inferiori per qualità (è possibile, incredibile ma vero) come il telegiornale di Italia1, velinovip-dipendente, e di Rete4, berlusconi-dipendente... tanto per fare due esempi.

giovedì 19 luglio 2007

Hot...

Un caldo micidiale, pazzesco.
L'afa stringe la gola e il respiro si affanna.
Chi corre, chi procede lentamente. Chi sbuffa, chi si sventola, chi beve. Chi si bagna nella fontana, chi si ripara con l'ombrello. E chi non fa niente.
Il corpo è incompatibile con questa situazione climatica e si ribella. Forse è questo il motivo per cui molti commettono atti privi di razionalità. Dai politici, ai datori di lavoro, dai commercianti ai vicini di casa, dal professionista in doppiopetto al senzatetto adagiato sul cartone, dalla coppia con bambino al single alla fermata dell'autobus. Gente più o meno comune che perde il controllo con una incredibile facilità. Si potrebbe girare un film tragicomico dal banale titolo "Avventure in città": se ne vedrebbero di belle, eccome! Esempi infiniti di cervelli impazziti e razze allo sbando altamente pericolose...
Ma è solo l'insofferenza nei confronti delle alte temperature a far dare il meglio di sé?
Lo scorso mese ha fatto scalpore la notizia secondo la quale nell'aria di alcune grandi metropoli sono state rilevate nano-tracce di cannabis e cocaina. Stupefacente! In ogni senso. Un "cocktail per intenditori" che, miscelato agli onnipresenti smog, inquinamento, polveri sottili e prodotti di varia origine (scarto per lo più), risultato del progresso (o regresso?), trasforma gli ignari abitanti in un esercito di dopati sconclusionati.
Sembra una strada del non ritorno...
Non aggiungo altro.
Stilare un elenco di azioni prive di buon senso sarebbe come decidere di percorrere a piedi l'Equatore... una follia! Chissà, un giorno, potrei farla...

PS
Muoviamoci a proteggere l'ambiente!
Questo prezioso contenitore che ci ospita va rispettato e, soprattutto, ascoltato quando chiede aiuto...

mercoledì 11 luglio 2007

Mi presento

Sono giornalista, per professione, per passione, per caso.
Dopo una laurea in lingue e qualche esperienza, "importante", come interprete russo-italiano-russo ho capito che quel genere di lavoro non era adatto a me. Tanti sguardi concentrati sulle mie parole e sui contenuti che esponevo in una lingua non mia, domande fuori programma e dubbi da sciogliere. Le mani sudate, l'emozione, la paura di commetere un errore che avrebbe potuto compromettere l'incontro. Ogni volta, avrei preferito trovarmi in una biblioteca, da sola, a leggere e tradurre un testo scritto in slavo antico!
Per caso mi si è aperta la strada dell'editoria nel cui mondo sono entrata in punta di piedi e con estrema umiltà, quella che ancora oggi, dopo oltre dieci anni, caratterizza il mio modo di essere. Moda, salute, benessere, viaggi sono gli argomenti di cui mi occupo, con qualche piacevole "variazione sul tema" (cultura).
Molte delle mie forze sono concentrate sul lavoro ma ho una vita privata anche io, naturalmente!
Ho una famiglia bellissima, due sorelle doc, una mamma very very special, tre nipoti eccezionali (o quasi... ma "guai a chi me li tocca"), un super fidanzato... brontolone (collaboratore attivo - e attivista! - di questo blog), un cognato-fratello, una gattina nera e due hobby: la lettura e la musica. Sono soprano del coro "Collegia Musica", dieci anni di attività lo scorso aprile 2006. Sulle mie preferenze per le letture non ho dubbi: amo gli autori contemporanei ma sogno sfogliando le pagine dei classici.
Non ho amici (per scelta: troppe fregature) ma tanti conoscenti (considero tali anche i parenti che incontro occasionalmente). Ed un sogno: vivere in montagna (anche se so benissimo che Roma è la città più bella del mondo).

Ore 20: lezione di massmediologia

Il figlio di Umberto Bossi vuole partecipare all'Isola dei famosi (contro ogni volere di papà onorevole), Vittorio Feltri racconta come trascorrerà le imminenti vacanze estive e, dulcis in fundo, il promovideo dell'ultima trovata di Fabrizio Corona. Quello che dovrebbe essere uno spazio dedicato all'informazione pubblica si è trasformato in un contenitore di gossip, a mio modesto giudizio, di bassa qualità. Il pensiero che si è istantaneamente generato dopo aver attentamente visto ed ascoltato quel pullulare di inutili comunicazioni, è stato "cosa ha in comune l'italiano medio con un'informazione di questo tipo, scialba, inconsistente, priva di interesse?"...
Sto leggendo un libro di Marco Travaglio dedicato proprio alla "leggerezza" dell'informazione e alla "capacità" (o "volontà" o "potere") che "quelli che contano" hanno nei confronti di chi collabora, scrivendo, per un mezzo d'informazione. Si occultano le vere notizie, si offre solo una parvenza di quello che la realtà ci prospetta, insomma si fa proprio di tutto pur di non dire la verità.
Ma c'è ancora qualcuno che vuole raccontare i fatti per quello che realmente sono e dire la sua, senza timore, senza vergogna, senza paura? Non parlo di personaggi famosi o comunque noti ai più. Parlo di gente comune, semplice, "normale" (anche se, va detto, è difficile parlare di "normalità" ai nostri giorni...).
Diamoci appuntamento qui, in queste pagine... vi aspettiamo.
Perché l'informazione viva e sia degna del nome che porta.