lunedì 25 maggio 2009

Concerto per Lucoli


Sabato sera ho assistito a un concerto di musiche corali. Ok, giocavo in casa, in quanto è stata Lauretta ad esibirsi o, meglio, il coro "Collegia Musica", la formazione in cui studia da tanti anni la mia... dolce (e canterina!) metà!
L'occasione è stata davvero speciale poiché è stato desiderio devolvere i proventi di questo appuntamento a Lucoli, un paesino dell'aquilano che, come tanti altri, è stato purtroppo sconvolto dal terremoto di aprile. La chiesa era gremita e, oltre a numerosi lucoliani, ha partecipato il Sindaco Luciano Giannone che, prima di iniziare l'ascolto, è intervenuto per raccontare la realtà del paese post disastro, delle enormi difficoltà della cosiddetta "ricostruzione", del perenne stato di emergenza in cui versa la popolazione. Alcune cifre e tante riflessioni. Quelle di chi ama davvero il destino della "sua" gente. Tante attese, tanta speranza. Su tutte, però, mi ha colpito il "debito" di 300mila euro che il comune di Lucoli ha fatto anticipando di sua tasca del denaro per la messa in opera di alcuni lavori, in attesa di un ritorno economico ad oggi ancora virtuale. Un debito ancor prima di (ri)cominciare. Che assurdità, mi sono detto... non credete? E così come per Lucoli anche la stessa L'Aquila e gli stessi altri paesi coinvolti sono in vigile attesa. Soprattutto di un governo che faccia qualcosa di concreto oltre che a esibirsi in passerelle pre-elettorali... È giunto veramente il momento di una risposta vera e non di parole al vento. Intanto mi chiedo: ma tutti i soldi raccolti con sms, conti correnti e bonifici intestati alla amatissima e supermediatica Protezione Civile dove sono? Le offerte "internazionali" (Vaticano compreso) quali casse hanno raggiunto? A giudicare da quello che vediamo in tv sembra che ancora non sia arrivato il momento della spartizione tra... i comuni destinatari...