giovedì 29 novembre 2007

L’abito non fa il monaco

Mi schiero nettamente a favore della tradizione popolare. E’ proprio vero: l'apparenza molte volte non corrisponde alla realtà e, di conseguenza, bisogna essere cauti nel giudicare gli altri.
Devo dire che il lato esteta della mia anima mi fa dare alla cosiddetta “prima impressione” un valore aggiuntivo non indifferente. Non so dire se sia un difetto o un pregio anche se, a mio favore, devo sostenere che spesso la prima idea - chiamiamola pure irrazionale - che mi faccio di una persona viene poi puntualmente confermata dall’esperienza seguente, in bene o in male.
Qual è il motivo di questo prologo?
Ve lo spiego subito. Ieri sera, al ritorno dalle consuete prove di coro che ogni mercoledì mi trascinano nel fantastico universo della musica, in attesa di un sonno ristoratore che tardava ad accogliermi, mi sono divertita con il telecomando cedendo ad un curioso quanto isterico zapping. Tra le varie istantanee la mia attenzione si è posata sullo show di Simona Ventura. Saltando a piè pari i contenuti (che parolona... “contenuti” per programmi come questo) vorrei soffermarmi sulla conduttrice, che eleggo a vittima di questo mio post. Fasciata da un bellissimo abito Valentino, rosso fuoco, dalla linea sobria ma estremamente femminile (vivace il décolleté ma senza scadere nel volgare), con un gioco di tessuti e lievi trasparenze ricamate, mi sono chiesta come mai una “signora” si trovasse a reggere le fila di un simile contesto. Ma poi ecco che l’incanto si rompe e ogni mio dubbio svanisce: con un fare circense, dalla gestualità plateale e dalla dizione ostentatamente scomposta la “signora” in questione annuncia l’arrivo di non so chi. Musica altissima, fumo, applausi esagerati, luci effetto discoteca. E di nuovo gestualità esagerata, toni ultradecibel, scompostezza ad oltranza. Da quel momento tutto è precipitato. Il senso estetico, l’idea di un programma che fa impennare lo share, il concetto di cultura... popolare (che è sempre una forma di cultura).
Con questo non voglio dire che da quella trasmissione o da quella presentatrice mi attendessi chissà cosa però, l’abito mi aveva un po’ ingenuamente condizionato anche se, questa volta attingendo alla tradizione latina, devo proprio ammettere che "non faciunt meliorem equum aurei freni" ("le briglie d’oro non fanno migliore il cavallo"), motto con cui Seneca biasimava coloro che credono di rendere migliore la loro personalità ostentando grandi ricchezze o adornandosi di vistosi gioielli.

Post Scriptum
Come lettura (o ripasso, per i molti che lo conosceranno) suggerisco "Galateo" di Monsignor Della Casa di cui ricordo l'inciso "tu déi sapere che gli uomini sono molto vaghi della bellezza e della misura e della convenevolezza, e, per lo contrario, delle sozze cose e contraffatte e difformi sono schifi"...

lunedì 26 novembre 2007

Grazie Walter!

Il sindaco di Roma ha deciso di revocare l'incarico al comandante dei vigili urbani della capitale, Giovanni Catanzaro, dopo le fotografie pubblicate dal quotidiano "Il Messaggero" che ritraevano l'interessato mentre parcheggiava l'auto in zona rimozione esponendo un permesso per disabili (numero 69221R - sembra anche non valido per denuncia di smarrimento da parte della legittima intestataria). L’episodio, che risale alle 20 di venerdì 23 novembre, sarebbe stato prologo di una bella (e indisturbata) serata da trascorrere a pasteggiare in un ristorante del centro storico della capitale.
Lungi dall'idea di demonizzare un'intera categoria, bisogna ammettere che seppur la decisione di Veltroni rappresenti soltanto una piccola goccia di speranza nel mare della corruzione e dell'illegalità, va ad alimentare quell'elisir di cui noi onesti cittadini abbiamo davvero bisogno. Per riprendere a credere che la giustizia esiste ancora e che a nulla valgono incarichi prestigiosi e carriere pseudo impeccabili se macchiati da episodi di indubbia disonestà, morale e civile.
Ad maiora...

venerdì 23 novembre 2007

50 anni (e non li dimostra)

23 novembre 1957: Giangiacomo Feltrinelli Editore, allora agli esordi, in una timida anteprima mondiale manda in stampa Il dottor Živago, capolavoro di Boris Pasternak, scrittore e poeta sovietico. Un evento epocale che consentì al manoscritto di sottrarsi al gelo ufficiale dell’allora Urss trasformando un melodramma appassionato (quello tra Lara e Yurij) ed un realistico affresco sugli eventi sanguinosi e drammatici della Russia accesa dalla rivoluzione e dalla guerra civile, nel romanzo tra i più amati di ogni tempo. Sviluppando in un grandioso impianto narrativo il tema della fragilità dell'individuo e quello della solitudine dell'intellettuale travolta dall'oscura violenza della storia, Il dottor Živago fu però boicottato dal regime, che vietò all’autore persino di ritirare il prestigioso Nobel che la critica occidentale gli aveva entusiasticamente attribuito, minacciandolo persino di espulsione.
23 novembre 2007: La Feltrinelli, ora casa editrice dalle molteplici anime, ha deciso di ricordare quel vincente esordio pubblicando una nuova edizione (con allegato dvd) del libro che nel tempo è stato tradotto in ventinove lingue, sponsorizzando una mostra (a Milano fino al 4 gennaio 2008), un convegno internazionale e una serie di reading che si stanno tenendo in questi giorni a Milano, Firenze e Roma.

Ho un affetto particolare per questo romanzo e per tutta l'opera di Pasternak a cui mi legano gli anni universitari e a cui mi sento vicina per spessore umano e sensibilità. Adoro le letture che coinvolgono la mia anima, che mi astraggono dalla quotidianità, che mi aprono le porte dell'universo intellettuale... mi soffermo sulla scelta degli aggettivi e sulle sequenze verbali, respiro l'odore dell'inchiostro e ascolto il frusciare della pagina che gira, la lettura per me è cibo prezioso.
E voi, quali autori preferite?

lunedì 19 novembre 2007

A volte ritornano...

Condannata in primo grado a dieci anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, la signora delle creme anticellulite e degli scioglipancia (e dei costosissimi rituali propiziatori anti-iettatura) è diventata direttrice di un centro di bellezza. E sì, anche a Wanna Marchi bisognava dare una seconda (o terza, o quarta o....) possibilità. E se con la solita arroganza e spocchia, la persona in questione ha dichiarato che “era stufa di non uscire di casa”, cosa vogliamo dire a tutti quelli che beneficiari dell’indulto sono tornati a rubare, ai pluripregiudicati che hanno ripreso le attività clandestine, ai ladri e disonesti sono tornati ad occupare incarichi di responsabilità? Pura normalità...
Io sono profondamente deluso, ogni giorno ci sono conferme su conferme del fatto che le persone oneste e rispettose della legge, chine di fronte al potere dello stato, speranzose della forza della giustizia, ossequiose del rispetto per l’altro, rimangono al palo, inermi, a guardare un paese dove i disonesti e gli arroganti vanno avanti, a testa alta, per la loro strada...

Post Scriptum

Mi chiedevo quali studi avesse fatto la Signora Marchi per arrivare a cotanto livello... che schiaffo sonoro per i laureati!

mercoledì 14 novembre 2007

Da che pulpito... viene la predica

Incredibile ma vero. Da ieri il ministero degli Affari Esteri rumeno ha inserito l'Italia nell’elenco ufficiale dei paesi in qualche modo "a rischio" per i cittadini rumeni, invitati quindi alla cautela in caso di viaggio e soggiorno nel nostro paese. Sul sito del ministero l'Italia condivide il bollino giallo con Costa Rica, Messico, Bulgaria ed Iran. Il bollino rosso (quindi un motivo di allerta più grave) è riservato a Iraq, Libano, India e Israele.
La Romania sostiene che l'Italia sia un paese a rischio non perché infestata da una delinquenza straniera priva di controllo - con significativa rappresentanza di matrice rumena (secondo i dati ufficiali del Viminale) - ma a causa del decreto sull'espulsione dei cittadini comunitari, varato più o meno tempestivamente dal governo dopo l’omicido di Giovanna Reggiani.
"Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre disposizioni volte a consentire l'allontanamento dal territorio nazionale di soggetti la cui presenza contrasti con esigenze imperative di pubblica sicurezza", il decreto legge n.181 del 1 novembre 2007, varato dal Governo nel Consiglio dei ministri del 31 ottobre, prevede che "il provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di pubblica sicurezza è adottato con atto motivato dal prefetto territorialmente competente", e che,"per motivi imperativi di pubblica sicurezza, il provvedimento di allontanamento è immediatamente eseguito dal questore". I motivi di pubblica sicurezza sono "imperativi" quando un cittadino dell'Unione o un suo familiare abbia tenuto comportamenti che compromettono la tutela della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona umana ovvero l'incolumità pubblica, rendendo la sua permanenza sul territorio nazionale incompatibile con l'ordinaria convivenza. La violazione del divieto di reingresso è trasformata da sanzione amministrativa a reato, punito con la reclusione fino a tre anni. Il decreto legge è in vigore dal 2 novembre 2007, giorno in cui è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento anticipa misure già previste nel pacchetto sicurezza approvato dal governo il 30 ottobre scorso, e, in particolare, modifica il decreto legislativo 30/2007 sulla libera circolazione dei cittadini della Ue”.
Devo ammettere che se da un lato può far sorridere il motivo dell’aut aut della Romania nei confronti di Costa Rica (“c’è il rischio di contrarre la febbre gialla”) e Iran (“il governo applica multe di 30 euro al giorno agli stranieri sprovvisti di visto”), quello nei confronti dell’Italia fa un po’ rabbia.
Perché, se è vero che in questo momento il nostro sistema-sicurezza fa acqua da tutte le parti e che eccessi vandalici come quello di Tor di Quinto sono la naturale conseguenza di un’amministrazione miope ed ottusa, che si debba avere un’insegnamento proprio dalla Romania è cosa da altro mondo.

Post Scriptum
Che un italiano critichi il nostro Bel Paese ci sta ed è per questo che suggerisco "Come ti sei ridotto - Modesta proposta di sopravvivenza al declino della nazione" di un pungente ma autorevolissimo Curzio Maltese (Feltrinelli)

martedì 13 novembre 2007

Cultura di massa

Sembra che questa sera la puntata di Porta a Porta sarà dedicata al problema del tifo estremo. Un’ennesia strumentalizzazione dei fatti recentemente accaduti con l’infimo scopo di far impennare gli ascolti, di dare un’informazione distorta della realtà e di analizzare un problema che meritererebbe ben altro genere di analisi. Due politici, una soubrettina da quattro soldi, un’attrice più matura e, chissà, uno pseudopsicologo. Quella del teatro di Vespa è solo mera televisione-commerciale, legata ad impulsi che poco hanno a che fare con il vero giornalismo, quello dei fatti e non degli effetti, della discrezione e non dell’ostentazione. Si parlerà di quanto sono terribili e “terroristici” gli atti dei tifosi indegni di questo nome (ma ci si chiederà il perché frange incontrollabili arrivano a comportamenti così estremi?), si discuterà sulle modalità e sulle cause della morte di un giovane tifoso (che al momento del suo assassinio non espletava affatto le sue mansioni di… tifoso), si elucubrerà sui giovani senza ideali, senza futuro, senza condotta. Quanti argomenti… trattati banalmente e riproponendo sfumature già dette, già sentite. Questa è l’informazione di cui godiamo… per fortuna ancora in seconda serata… ma per quanto ancora gli avvoltoi della comunicazione non otterranno gli onori del prime time?

Ipse dixit

Avrei voluto scrivere un post sull'amarezza che provo a seguito dei fatti degli ultimi giorni. L'umanità impazzita, i giovani che non hanno un ideale, il mondo che respira senza una regola. Secoli di civiltà svaniti in un soffio, la cultura dei nostri avi che si perde nell'oblio di menti sconvolte, la storia, l'arte, la filosofia... Non riesco a concentrarmi per mettere nero su bianco la tristezza che mi opprime, la paura per un futuro incerto, per un tunnel il cui buio sembra non affievolirsi. E' per questo che ho deciso di affidare i miei pensieri ad una raccolta di aforismi. Per riflettere. Per pensare. Per sperare.

Quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro - Proverbio indiano

Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui - Jonathan Swift

E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a se stessi - Sant'Agostino

Tutti pensano a cambiare l'umanità, ma nessuno pensa a cambiare se stesso - Lev Nikolaevic Tolstoj

Viviamo in un mondo di cose e il nostro unico legame con loro è che sappiamo come manipolarle o consumarle - Erich Fromm

Noi creiamo il mondo che percepiamo, non perché non esiste realtà fuori dalla nostra mente, ma perché scegliamo e modifichiamo la realtà che vediamo in modo che si adegui alle nostre convinzioni sul mondo in cui viviamo. Si tratta di una funzione necessaria al nostro adattamento e alla nostra sopravvivenza - Gregory Bateson

Se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non violenta? E perché non un villaggio? Una città, un paese, un mondo non violento? - Gandhi

domenica 11 novembre 2007

Sciopero generale? Tutti a lavoro!

E’ uno dei diritti di chi lavora. All’appuntamento di venerdì scorso le categorie coinvolte erano molte, alcune anche piuttosto agguerrite - operatori del trasporto pubblico, della scuola, della sanità, del pubblico impiego e tutto il lavoro dipendente – tutte principalmente sotto l’egida di una finanziaria troppo pesante e di un precariato troppo incombente. Sembra che l’adesione sia stata massiccia e, senza gonfiare più di tanto statistiche e dati per non andare a favore di nessuna fazione politica, che qualcosa si sia mosso. Verso quale direzione sarà il tempo a dirlo. Il perché di questo post? Credo che siamo giunti in un momento in cui si abbia bisogno di credere che qualcosa sia destinato a cambiare. Che l’unione faccia davvero la forza e che il potere sia una forza fragile.

Post Scriptum
Mentre scrivevo, con amarezza ho appreso dei disordini avvenuti prima, durante e dopo le partite di calcio. Ancora una volta un evento che dovrebbe essere legato alla spensierata convivialità si è trasformato in teatro di inciviltà. Altro che sciopero…

giovedì 8 novembre 2007

Appuntamenti (da non perdere)

Sabato 10 e Domenica 11 Novembre torna Generazione clima, la campagna del WWF, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, che promuove il risparmio e l'efficienza energetica nelle case. Lo scopo di questa importante iniziativa è realizzare in Italia un milione di "condomini efficienti" - responsabilizzando cittadini e amministratori sui temi del risparmio e dell’efficienza energetica nel consumo domestico - raggiungendo in questo modo il 40 per cento dell'obiettivo di riduzione previsto dal protocollo di Kyoto per il nostro paese. I volontari del WWF forniranno consigli pratici per risparmiare energia (e denaro) e, chi porterà con sé una vecchia lampadina ad incandescenza potrà averne in cambio una a basso consumo. Oltre al sito è a disposizione il numero verde 800194491 per sapere le location della propria città che aderiscono all'iniziativa. Vivo a Roma e, quindi, avviso che da noi il WWF sarà presente a Piazza del Popolo, Villa Ada (zona laghetto), Via di Ponte Salario, Centro Commerciale I Granai (Via Mario Rigamonti), Viale Europa, Via dei Colli Portuensi, Viale Marconi angolo Via F. Grimaldi, Villa Pamphili (entrata Porta S. Pancrazio), Piazza Fabrizio De Andrè, Città dell'Altra Economia, (Largo Dino Frisulli), Centro Commerciale Niccodemi (Via Bufalotta).

Un mondo sotto-sopra...

La strage nel liceo Jokela di Tuusula, in Finlandia, rappresenta un episodio di una valenza eccezionale. Prima di tutto perché un giovane ragazzo ha sparato all'impazzata durante una lezione uccidendo otto persone per poi rivolgersi contro la sua stessa calibro 22, ma poi (o forse soprattutto) perché il tutto è accaduto in una ridente cittadina a 50 chilometri dall'ancor più ridente capitale, Helsinki. Un paese "pacifico", dagli ampi spazi, dove tutto (o quasi) si vive nel rispetto reciproco tra uomo e ambiente. Un paese all'avanguardia a cui la Natura ha affidato alcuni dei suoi gioielli più rari e preziosi. Il paese di Babbo Natale e dell'Aurora Boreale.
Ecco, in un paradiso così avvengono anche fatti come quello di Tuusula. Scorrendo tra i commenti degli opinionisti d'assalto e dei falchi della cronaca nera, mi ha fatto riflettere una constatazione, amara, ma vera. Quella della sempre maggiore consapevolezza che la civiltà si stia recando - in un insiegabile movimento apperentemente senza ritorno - verso un tunnel buio e oscuro, attraverso episodi di una crudeltà incredibile, di una ferocia bestiale, di un'inciviltà che è impossibile classificare...

mercoledì 7 novembre 2007

Like a lemon 2

In un vecchio post sono andata un po' sul personale, raccontando alcune sfumature della mia quotidianità professionale. Da pochissimo ho ricevuto il comunicato stampa relativo ad una nuova pubblicazione di Baldini Castoldi Dalai e il collegamento con il post di cui sopra è stato immediato. Si tratta di "Quella stronza del mio capo" di Bridie Clark che con la sua consapevolezza di editor, ha messo nero su bianco - e con spiccata ironia - sacrosante verità sul poliedrico universo dell'editoria.
Ecco in breve la trama. Quando Claire riceve l’offerta dalla prestigiosa Grant Books è al settimo cielo anche se qualcuno le ha già preannunciato che il suo nuovo capo, Vivian, farà di tutto pur di renderle la vita un inferno. Vivian Grant, la cinica donna che riesce a piazzare best seller nella classifica del «New York Times» con la stessa frequenza con cui umilia e licenzia i suoi collaboratori: lei comanda e tu esegui. All’istante. E senza replicare. Con un capo così sarebbe saggio dare le dimissioni, ma Claire è decisa a portare fino in fondo le sue idee fino a quando, tra diabolici tour de force di 25 ore su 24, un ufficio-sgabuzzino senza finestre e pause pranzo a base di barrette mummificate, non decide di sposarsi...

"All’improvviso sentii il telefono suonare nell’ufficio di Dawn. Poi in quello di Lulù. Lanciai un’occhiata all’ora sul computer: quasi le 23.30. Era già così tardi? Il telefono squillò nel mio ufficio. Per mia sfortuna, risposi. «Dove cazzo sono andati tutti?» sibilò Vivian. Era fuori di sé dalla rabbia. «Io non sono in ufficio e voi pensate che la scuola sia finita? Sono in piedi dalle cinque e questa sera ho altre tre riunioni. Perché sono sempre io quella che lavora più di tutti voi messi insieme? E tu, si può sapere che fai tutto il giorno in quell’ufficio?»
Mi avevano avvisata che lavorare per Vivian spinge la gente verso due tipi di atteggiamento: quello omicida e quello suicida. Io avevo voglia di fare entrambe le cose..."


Devo ammettere: per molteplici aspetti mi sento molto vicina all'eroina della scrittrice americana...

lunedì 5 novembre 2007

Stravaganze (e delizie)

Unusual Hotels of the world apre le porte di un mondo incredibile, dove realtà e immaginazione percorrono spesso lo stesso binario. Si tratta di una guida on line per i viaggiatori interessati ad un’ospitalità insolita, lontana dal cosiddetto "turismo di massa", divisa tra alloggi sempre agli antipodi del tradizionale concetto di hotêllerie. In fondo al mare, in cave sotterranee, sugli alberi, nei fari, in stravaganti strutture di design - lussuosi o spartani... de gustibus -, a bordo di aerei, elicotteri, sul treno o sul tram, in un monastero, nella pancia di un Beagle gigante o in… prigione: con oltre due milioni di richieste all’anno, è un sito da sfogliare con curiosità lasciandosi sorprendere da proposte sempre curiose. La ricerca si può effettuare in base alla categoria, alla meta, al budget di cui si dispone o, semplicemente, lasciandosi guidare dalla selezione proposta nella sezione “Wow” (onomatopea che non ha bisogno di traduzione...).
Personalmente non viaggio molto, non mi piace e, quando lo faccio, adoro comfort e tranquillità. Però devo ammettere che un soggiorno in un igloo, nel freddo gelido della natura finlandese, mi stuzzica non poco...

Post Scriptum
Per contrasto con quanto detto sopra, suggerisco "Viaggiare al minimo - Le destinazioni più economiche di tutto il mondo" (A. Vallardi). Una curiosità: tra le mete selezionate non compare l'Italia.

domenica 4 novembre 2007

Valentino docet 2

"Sulle tasse ho sbagliato ma la lezione è servita. Ho la coscienza a posto. E se ho commesso qualche piccolo errore è solo per superficialità o perché ho trascurato alcuni aspetti della mia vita".
In un precedente post abbiamo fatto alcune considerazioni sul senso civico (scarso se non inesistente) di uno dei più noti campioni sportivi Italiani. Un ragazzo sorridente, serio professionista e probabilmente anche coinvolto in azioni benefiche e di solidarietà. Un ragazzo che ha scelto di avere la residenza in una capitale europea nota per le pressioni fiscali più a "misura d'uomo" ma che non perde occasione per tornare a casa (e chi non lo farebbe visto che la scelta sarebbe tra una grigia metropoli e una ridente cittadina di campagna?) dove trascorrere la maggior parte del tempo libero a disposizione.
Questo stesso ragazzo a poco più di due mesi dallo scandalo fiscale che lo ha coinvolto ha vagamente ritrattato le sue iniziali posizioni di certezza circa la propria innocenza (all'epoca sbandierata anche attraverso un video-autodifesa mandato nel corso di un tg). Si è parlato di superficialità da parte di terzi e di esagerazione dei media nel riferimento dei fatti. Ma non si è parlato di pentimento.
Noi continuiamo a sostenere di non sentirci rappresentati da questi "simboli" dello sport.