sabato 26 gennaio 2008

Sette

Sette uomini. Salgono sul tram e inizia lo spettacolo. Sono vestiti tutti di grigio, unico segno distintivo la cravatta: dal rosa al blu passando per un fin troppo classico rigato diagonale. Età media cinquant’anni ed un accento che tradisce origini del nord. Un’eleganza ostentata e non sempre chic (le scarpe nero lacca non sono da mattina), un rigore da manuale, esagerato, arrogante. Più o meno a turno gesticolano, si aggiustano con dovizia i polsini della camicia (devono uscire appena dai bordi delle maniche della giacca), controllano ripetutamente il cellulare, si passano la mano tra i capelli e, non del tutto casualmente, guardano il riflesso del proprio viso sul finestrino. Una smorfia e il rituale si ripete: polsini, cellulare, capelli, viso… poi dicono le donne. Praticamente impossibile non osservarli. Discutono a voce alta, ma mi impegno ad ignorare il contentuto della loro conversazione (si parla di cavalieri, mortadelle, traditori, programmi, vittorie tutto condito da... ammiccamenti e risatine varie) per concentrarmi sulla vivacità del loro modo di essere e mi pervade il brutto presentimento che a esibirsi davanti ai miei occhi si trova l'embrione della futura classe politica del paese. Tutto, per fortuna, si esaurisce in poco meno di cinque minuti: quando i sette scendono dal tram, all’improvviso cala un insospettabile silenzio (o forse un senso di pacata quiete), insospettabile perché sono le otto di mattina, di sabato, nel cuore di Roma. Ci guardiamo tutti un po’ delusi, un po’ scettici, un po' affranti. Ma il tram stride sulle sue vecchie rotaie, riprende la corsa e noi passeggeri, fino a pochi istanti prima spettatori obbligati di un teatrino all'italiana, torniamo alla nostra routine...
Post Scriptum
Torno a suggerire un libro. Si tratta di "Seconda pelle - Quando le donne si vestono" (Feltrinelli), gradevolissima raccolta di 33 brevi racconti al femminile in cui protagonista è proprio l'abito, visto non come accessorio di tendenza ma come intima espressione di sé.

8 commenti:

Irene ha detto...

e' vero noi torniamo alla nostra routine, e loro continueranno a fare coalizioni, per ottenere ancora il loro "piccolo" contributo economico, senza pensare a noi che nella nostra routine ci troviamo a fare i conti con la disoccupazione, l'ecologia, il salario, ecc... e guardiamo loro che schifosamente brindano... brindano alla loro stupidità!

Mamma Simona ha detto...

la nuova classe politica? sono sicura che niente migliorerà...almeno fino al prossimo secolo.buona domenica

Anonimo ha detto...

Da comprare prossimamente allora!;)
Buona domenica!

silvio ha detto...

Gli scenari sono molto cupi. In questo momento ritornare a votare con le stesse faccie di sempre è inutile.
E con gli stessi portaborse, gli stessi parassiti di sempre

Giovanna Alborino ha detto...

ci vorrebbero volti nuovi, ma non ne vedo..

Romano Scaramuzzino ha detto...

Non erano chic ma "sciocc". Comunque tipi così li trovi dappertutto, purtroppo...
Ciao

Moticanus ha detto...

Beh magari lor signori saranno stati lieti di farsi vedere tra comuni sudditti, ehm cittadini, prendere umilmente il bus.

ho sempre disprezzato gli inglesi che continua ancora nel 2008 a campare quella matta di viziati che sono i regnanti. Ma poi a pensarci bene noi siamo messi peggio! :-D

LauBel ha detto...

@moticantus
devo dire che la tua riflessione non è niente male...