mercoledì 19 dicembre 2007

Un caso... Speciale

Alla vergogna non c’è limite.
La vergogna è quella conseguente al comportamento dell’ex Generale delle Fiamme Gialle.
Il limite è quello che, il soggetto di cui sopra, ha scavalcato ripetutamente, con vicende che lo hanno visto protagonista grazie a macchinazioni subdole, atte ad avvantaggiare interessi più personali che comunitari.
Alcuni articoli apparsi in questi giorni sul quotidiano “La Repubblica”, sono riusciti a mettere in evidenza tutte le contraddizioni e le ambiguità di una situazione decisamente complessa, giocata tra lo Stato e uno dei suoi più alti funzionari. Provo a riassumerle (parti in corsivo virgolettate) con evidente imbarazzo, quello di una persona che, completamente estranea ai fatti e a quel genere di (im)moralità, guarda le vicende con occhio stupito e incredulo. Mi riservo di esprimere qua e là alcuni piccoli commenti o fare incisi per una maggiore chiarezza, che troverete rigorosamente espressi tra parentesi.
“Il tribunale amministrativo del Lazio accoglie il ricorso del generale. Il governo ha molto pasticciato nel sostituirlo. Non ha più nessuna fiducia in quell'ufficiale eppure, per liberarsene, lo propone per la Corte dei Conti. Primo errore (e classico controsenso tutto italiano...). Poi, l'Esecutivo ci ripensa. Speciale l'ha fatta troppo grossa per ottenere un qualsiasi altro incarico di prestigio e senza ‘una corretta e precisa motivazione (sostiene il Tar) e non secondo procedure acconce' , Speciale viene sostituito. Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa rende pubblica dinanzi alle Camere la necessità di allontanare un ufficiale sleale e inidoneo. Nomina il suo successore, senza revocarne l'incarico. Secondo errore" (ma chi ci governa? Persone che non conoscono nemmeno le procedure giuridiche?).
L’eccesso di potere (del ministro) e l’abuso di potere (di Speciale) vanno in conflitto ma da che lato penderà la bilancia?
“L'errore del governo fu di non rendere esplicite le ragioni dell'insoddisfazione per il comando di Speciale e di non fare della trasparenza di un'istituzione essenziale come la Guardia di Finanza una questione pubblica (magari per risparmiare alla stessa e allo Stato un giudizio generale tutt’altro che positivo). Lo stesso ingenuo errore è stato commesso quando finalmente è apparso chiaro che Roberto Speciale andava sostituito. Invece, di rendere pubbliche fin da subito le sue condotte, si è cercato in generale il compromesso (con buonuscita rigorosamente di prestigio: un incarico alla Corte dei Conti)”.
Insomma, ci troviamo davanti ad una storia in cui non si sa se sia "più sorprendente il dilettantismo amministrativo del governo o la cieca timidezza che impedisce all'Esecutivo di scorgere (e affrontare con energia e tempestività) avversari politici e scorretti servitori dello Stato”.
Ma veniamo al motivo pratico del contendere, quello che in qualche modo ha sollevato l'indignazione di ognuno di noi.
“Speciale volava. Ogni volta che poteva. E mai solo. Volava persino nel cortile di casa, appena fuori il Grande Raccordo anulare. Tra un umiliante battere di tacchi e i moccoli dei piloti di stanza a Pratica di Mare. Accade il 5, il 9 e il 12 dicembre del 2003. Accade di nuovo il 24 giugno 2004, il 13 novembre e il 18 dicembre 2006, il 12 febbraio e il 29 maggio 2007. Il generale deve raggiungere Ostia, viale delle Fiamme Gialle, sede della scuola di polizia tributaria. Da viale XXI aprile, sede del Comando Generale, sono 38 chilometri di asfalto. In auto e senza sirena, 45 minuti, al costo di 5 euro di benzina. In auto e con sirena, la metà (almeno in termini di tempo). L'uomo non sembra resistere alla sua passione per il volo anche quando palesemente incongrua e difficile da giustificare con l'argomento della dovuta rappresentanza istituzionale. Il primo di luglio 2004 e il 9 maggio di quest'anno la sua coscienza lo convince dell'opportunità di raggiungere i luoghi di Padre Pio. Nella prima occasione (che il Comando Generale annota come "Celebrazione eucaristica per la consacrazione e dedicazione della nuova chiesa di san Pio"), si porta dietro la moglie. Nella seconda, infila l'omaggio al Santo durante un'ispezione al Comando regionale del Molise. Anche perché l'uomo non ama perdere il suo tempo. Come si può vedere dal dettaglio dei voli su Capri. Nell'isola, il generale è un habitué (e ivi soggiorna in un hotel a cinque stelle mai da solo). Il 15 agosto 2005 (una delle quattro volte, in cui nello stesso mese il generale è dato su per aria), organizza l'elicottero per sé, il suo capo di Stato maggiore e le rispettive mogli: un andirivieni che preleva il quartetto a Capri, lo aspetta a Roma, e, a incombenza terminata, torna a depositarlo sull'isola”.
Chiudo qui con i "fatti" che è comunque possibile approfondire sbirciando nei dettagliati dossier on line. Ma come reagisce, al contempo, il mondo politico circostante? Fanno sorridere le invettive dei paladini Gasparri e Buttiglione (dell’esimio ex generale compagni di... avventure) che osannano le dimissioni di Padoa-Schioppa, fa pena l’atteggiamento di Speciale che, coprendosi di un'aura di riprovevole vittimismo, rassegna impossibili dimissioni, fa riflettere (e sperare... chissà) il piglio di D’Arrigo che al vanto di una fierezza tutta militare sostiene che “E' coerente con le istituzioni un finanziere che pensa che la Guardia di Finanza è un'istituzione dello Stato, una risorsa del Paese, non uno strumento buono per l'affermazione di interessi privatistici, di parte”.

Post Scriptum
Di solito consiglio un libro coerentemente al contenuto del post. Oggi, in fede al motto dantesco "non ti curar di loro..." preferisco segnalare "Libroterapia - Un viaggio nel mondo infinito dei libro, perché i libri curano l'anima", breve saggio di Miro Silvera edito da Salani.

6 commenti:

Fabioletterario ha detto...

Scandaloso è dir poco. E si vanta anche di aver rinunciato a procedere oltre! Incredibile!

Unknown ha detto...

ciao, ho scoperto il tuo blog e vorrei fare uno scambio di link...
ti va?
passa da me su http://kikocara.blogspot.com
e fammi sapere che ne pensi...
a presto
kiko

Giovanna Alborino ha detto...

non ho parole...

conosco il libroterapia, ne ho parlato anche sul mio blog un po' di tempo fa...
buona giornata

Anonimo ha detto...

Credo che troveremo presto il generale tra gli scranni del Parlamento. Vorrei solo sottolineare la gravità della sua lettera di dimissioni inviata la Presidente della Repubblica. Implicitamente, il Generale comandante della Guardia di Finanza ha fatto capire di non riconoscere l'autorità del Governo della Repubblica Italiana. E' nelle mani del Ministro dell'Economia (che nomina il Comandante) che doveva presentare le dimissioni (infatti è stato il Consiglio dei Ministri che ha dovuto "ratificare" le dimissioni). Pensare che quest'uomo un giorno rappresenti le istituzioni fa "rabbrividire"...
Paolo

Romano Scaramuzzino ha detto...

Se Speciale si è comportato male altrettanto è stato fatto dall'altra parte.

Ciao

sauvage27 ha detto...

..l'unica battuta buona l'ha fatta Prodi... Oggi non è un giorno speciale... , ....ma in Italia più danni fai e più sei premiato... , ....mandi mandi ...Loris....