giovedì 13 dicembre 2007

Tutti scrittori!

Una volta si trattava del ruolo di un intellettuale che, virtualmente posto su un gradino più alto della gente comune, osservava il mondo circostante per descriverlo con comprensione, passione e più o meno obiettività. Si parlava di “realismo”, “romanticismo”, “illuminismo” nel caso in cui l’intellettuale dava maggiore enfasi alla realtà, al sentimento, alla ragione. Tutto però sempre nello stile del “bello scrivere”, con l’intento comunicare un’idea solo per il gusto di farlo, di illustrare un episodio o descrivere un’emozione solo per il gusto di condividerlo con gli altri. La scrittura come sintomo di una febbricitante voglia di trasmettere con il mondo circostante, amorevolmente invaso con la discrezione di un intellettuale che cammina sulla realtà in punta di piedi. Numerosi sono gli scrittori che, trascurati o boicottati in vita, sono diventati famosi solo dopo la morte ed altri che, omaggiati e riveriti in vita, sono invece stati presto dimenticati. E' una legge della natura.
Oggi, però, all’orizzonte si profila una nuova figura “intellettuale”: immorali avvoltoi assoldano furfanti ed impostori perché raccontino le loro storie ad un pubblico meschino e sempre più avido di cronaca nera. Nell'oscurità delle loro celle, finte vittime di una società che non vuole comprenderli, buttano giù qualche pagina di diario, un fascicolo di memorie, un taccuino di ricordi e... il gioco è fatto: l’editore è dietro l’angolo pronto non farsi sfuggire questa golosa occasione.
Che fine ha fatto il vero scrittore? Che fine ha fatto la scintilla che accende il sacro fuoco?
Non mi sento di rispondere. E, in situazioni come queste, preferisco riportare semplicemente una riflessione: “Tutti i libri possono dividersi in due classi: libri del momento e libri per ogni tempo, o in altri termini: vi sono libri buoni per un’ora e libri buoni per sempre” (John Ruskin).

Post Scriptum
Per riflettere sull'argomento si può sfogliare il saggio di Corrado Augias "Leggere- Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi" (Mondadori)

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Il "vero" scrittore ha fatto la stessa fine del "vero" attore, del "vero" giornalista, del "vero" politico... Insomma oggi siamo un po' tutti laureati in "tuttologia"... purtroppo!
Paolo

Armandrex ha detto...

@paolo
...proprio vero!

Giovanna Alborino ha detto...

la cosa che oggi piu' mi stupisce e', che anche le persone che fanno una vita normale, e scrivono tutt al piu' la lista della spesa, si sono improvvisati scrittori, anche loro hanno pubblicato un libro...
non e' mica facile scrivere, chissa' nelle librerie quanta spazzatura c'e'..
che poi tra l'altro, uno non lo sa'che cio' che trovi scritto non e' corretto ed alla fine fai di tuo qualcosa non vero
ciao ad armandrex e laubel

Irene ha detto...

Purtroppo nelle librerie si trovano ultimamente tanti "libri buoni per un'ora", anzi direi che un'ora è anche tanta. E vengono anche venduti...! Oramai ti meravigli se ad un fatto di cronaca non segua il relativo libro "con descritta la struggente verità"!!! W i libri buoni per sempre! ciao

Dani ha detto...

Purtroppo questo problema é reale e triste.E per le generazioni future sarà anche peggio,non riusciranno più ha distinguere i libri da un'ora da quelli per sempre.E' cosi anche adesso.......!E un po' è colpa anche nostra.....!

"un buon lettore é raro quanto un bravo scrittore"(Jorge Luis Borges)


Complimenti per il blog,se volete fare uno scambio di link mi farebbe molto piacere.Grazie.

http://wwwdiariolele.blogspot.com/

giuy ha detto...

daccordo con Paolo. Non sapete quanto mi piacerebbe trovare un po' di tempo per leggere qualcosa di non giuridico. Uff...

dawoR*** ha detto...

una tenebra peggiore del medio evo sta calando sul mondo ...brrrrrr
- gli intellettuali mercenari


:) dawoR***

Fabioletterario ha detto...

In questi giorni stiamo tutti parlando di libri. Che bello! Finalmente!

silvio ha detto...

Ciao. Io leggo tantissimo, e non è difficile capire se hai davanti uno scrittore o un intrattenitore.
Penso che leggere libri sia una delle passioni più affascinanti, è bellissimo. Ti rende più ricco e più profondo. certo, bisogna saper scegliere!

Mamma Simona ha detto...

Ho in mente qualche esempio di quello che hai scritto... e me lo ritrovo sempre in tv...ufff

Romano Scaramuzzino ha detto...

Se ho capito il tuo pensiero, LauBel, non credo che si possa criticare il fatto che chiunque possa scrivere. Anche con "errori/orrori" di grammatica, etc. (che forse commettiamo un pò tutti). Il problema, per me, è il tema dello "scritto" e i suoi scopi. Se questo è, ad esempio, un "diario" o un "libricino" scritto da un "personaggio" oggetto della cronaca nera o rosa che sia e sulla quale speculare su di essa, allora, questi, sono "libri buoni per niente".

Ciao,
Romano

LauBel ha detto...

@ fabioletterario
parliamo tanto di libri perché, secondo me, abbiamo tutti "sete" di vera scrittura...

@ silvio
credo che non sia sempre così facile capire se un libro sia valido o meno al momento dell'acquisto. ci precluderemmo tanti artisti nuovi e degni di attenzione. certo i casi commerciali secondo me sarebbero da escludere a priori...

@ romano
hai centrato la questione anche se, per me, l'autore in quanto persona e in quanto background culturale, ha la sua importanza... ad ognuno il suo mestiere, no?

Irene ha detto...

ciao e buona domenica a LauBel! Per Armandrex: aspetto i Pensieri settimanali 3! Entro sempre volentieri nel vostro blog. Bravi

LauBel ha detto...

@irena
grazie! anche oggi armandrex si darà da fare con i suoi "pensieri"... e buonissima domenica anche a te!!!
ps: anche noi veniamo sempre molto volentieri a trovarti...

tangalor ha detto...

Il problema è che oggi, anche gli scrittori, sono diventati roba commerciale. Le case editrici mandano avanti chi voglino e fanno un sacco di pubblicità a libri che valgono a volte parecchio meno di altri sconosciuti. Come accade spesso a questo mondo, non è tanto un discorso di bravura, quanto un discorso di pubblicità ed interessi commerciali! Bleah!

Anonimo ha detto...

Ciao, ho letto con interesse il post e sono d' accordo con te. Il fatto è, secondo me, che non bisogna puntare il dito su chi scrive ma su chi legge.
E' la cultura in generale che in Italia sta scemando, alla gente non interessa più fare buone letture...ma informarsi, i "giornalisti" allora prendono la palla al balzo e buttano giù quattro righe con toni allarmistici, il più delle volte, e va bene così.
Se qualcuno ha il coraggio di dirmi che io sono in gamba a scrivere post e addirittura un giornale locale prende spesso spunti dai miei blog vuol dire che non c'è più religione!
Paologaz
p.s. - non tacciatemi di fare dello spam perché non è mia intenzione