venerdì 12 giugno 2009

Estate romana




Inutile fare finta di niente. La stagione più calda dell'anno è alle porte. Con il suo sole bollente, il cielo azzurro, il ponentino, gli alberi dalle fronde color smeraldo. E quando arriva l'estate si pensa alle vacanze, soffio di ossigeno dopo un anno di lavoro. Le mie ancora non sono proprio alle porte ma il conto alla rovescia, nella mia mente, è già iniziato. Montagna, come ogni anno. Perché arrampicarmi come uno stambecco in alta quota è la mia forza.  Aria frizzante la mattina, profumo di carne alla brace alla sera, il cinguettio dei passerotti, il crepitìo della legna che arde, le stelle che accendono il cielo. L'inverno è stato duro, il lavoro si è fatto pressante e senza regole e già solo al pensiero di trovarmi in quei posti meravigliosi mi dà la spinta giusta per tirare avanti...

Post Scriptum
È un periodo in cui leggo molto... tra gli ultimi titoli "D'un tratto nel folto del bosco" breve romanzo di uno dei miei scrittori preferiti, Amos Oz

lunedì 25 maggio 2009

Concerto per Lucoli


Sabato sera ho assistito a un concerto di musiche corali. Ok, giocavo in casa, in quanto è stata Lauretta ad esibirsi o, meglio, il coro "Collegia Musica", la formazione in cui studia da tanti anni la mia... dolce (e canterina!) metà!
L'occasione è stata davvero speciale poiché è stato desiderio devolvere i proventi di questo appuntamento a Lucoli, un paesino dell'aquilano che, come tanti altri, è stato purtroppo sconvolto dal terremoto di aprile. La chiesa era gremita e, oltre a numerosi lucoliani, ha partecipato il Sindaco Luciano Giannone che, prima di iniziare l'ascolto, è intervenuto per raccontare la realtà del paese post disastro, delle enormi difficoltà della cosiddetta "ricostruzione", del perenne stato di emergenza in cui versa la popolazione. Alcune cifre e tante riflessioni. Quelle di chi ama davvero il destino della "sua" gente. Tante attese, tanta speranza. Su tutte, però, mi ha colpito il "debito" di 300mila euro che il comune di Lucoli ha fatto anticipando di sua tasca del denaro per la messa in opera di alcuni lavori, in attesa di un ritorno economico ad oggi ancora virtuale. Un debito ancor prima di (ri)cominciare. Che assurdità, mi sono detto... non credete? E così come per Lucoli anche la stessa L'Aquila e gli stessi altri paesi coinvolti sono in vigile attesa. Soprattutto di un governo che faccia qualcosa di concreto oltre che a esibirsi in passerelle pre-elettorali... È giunto veramente il momento di una risposta vera e non di parole al vento. Intanto mi chiedo: ma tutti i soldi raccolti con sms, conti correnti e bonifici intestati alla amatissima e supermediatica Protezione Civile dove sono? Le offerte "internazionali" (Vaticano compreso) quali casse hanno raggiunto? A giudicare da quello che vediamo in tv sembra che ancora non sia arrivato il momento della spartizione tra... i comuni destinatari...

martedì 31 marzo 2009

Legge?

Un nuova "legge". Che parolone. E, se al contenuto che qui riporto, si può dare questo nome davvero il mondo è sottosopra...
Secondo fonti delle Nazioni Unite, Il governo di Kabul ha recentemente votato una "legge" sottoscritta dal presidente Karzai (non ancora pubblicata... chissà perché!) che obbliga le donne "a obbedire alle richieste sessuali del marito” senza opporre resistenza "almeno una volta ogni quattro notti, a meno che non siano malate", vieta loro di uscire di casa, di cercare lavoro o anche di andare dal dottore senza il permesso del consorte e affida la custodia dei figli esclusivamente ai padri e ai nonni.
Il tutto perché il governo possa assicurarsi le simpatie politiche degli estremisti talebani.
Ma che "paese" è quello che permette un simile scempio morale?

lunedì 2 marzo 2009

Delirio di onnipotenza

"Non provate mai a mettervi contro di me. Perireste" ha tuonato una persona con cui mi trovo a collaborare ogni giorno. Il mio sguardo ha incrociato il suo, occhi anziani e furbescamente saggi, e la mia mente è volata altrove. Il mio corpo ha reagito voltando le spalle e allontanantosi da quell'ambiente troppo stretto. È stato l'unico modo con cui sono stata in grado di rispondere. Passa qualche ora e la persona di cui sopra torna a colpire. E, palesemente mentendo, mi chiede che fine avessi fatto giacché fino a quel momento non aveva avuto percezione di me. Insomma è un po' come sentirsi un pesce fuor d'acqua. Una collega si è avvicinata e mi ha abbracciato forte: "uno scambio di energia", ho sorriso. Sono un'aliena caduta in un ambiente di diversi, un'entità trasparente in mezzo ad una melma sporca... mi chiedo perché.

Post Scriptum
Mi scuso con tutti per le mie testimonianze sempre più rare nei vostri blog. Credetemi, vi leggo sempre con affetto ed interesse ma non sempre ho la forza e lucidità di lasciare un messaggio concreto. Reagirò, promesso. Tengo troppo ai nostri preziosi scambi di idee.

domenica 15 febbraio 2009

Polvere di governo

"La crisi ha dimensioni che non sono ancora definite e la guardiamo con preoccupazione" lo ha detto Mr "Mi consenta" finalmente riconoscendo, dopo mesi di bugie, la precarietà dell'economia italiana (e si che noi di precariato ce ne intendiamo). Dopo un lungo periodo di finto ottimismo, di remar contro ad una realtà evidente agli occhi di tutti, l'onorevole premier ha calato la maschera e ha dovuto mandar giù l'amaro boccone. Sono curioso di sapere adesso quale sarà la reazione di Berlusconi & co. visto che a quasi un anno di governo non si è fatto altro che nascondere la polvere sotto lo zerbino.

lunedì 9 febbraio 2009

cara mamma Rai...


...che pensi solo a metterti i soldini di noi onesti contribuenti nelle tue taschine dorate per pagare gli stipendi di Mr del Noce & Co., vuoi almeno correggere il tuo spot? E' oltre un mese che ci martelli per ricordarci di pagare il tuo sobrio canone... ma noi non siamo "abbUonati" ma semplici "abbonati", ahimè, di una televisione di stato che è tutt'altro che colta! sigh...

lunedì 2 febbraio 2009

Il libro... si rispetta o si "vive"?

L'amore per la lettura ha, per me, qualcosa di intimo ed emotivamente molto coinvolgente. E fino a qui credo proprio di non dire nulla di nuovo. L'emozione che arreca un testo, a mio parere (o piuttosto a mia... sensibilità) ben scritto, per me rappresenta un ché di indescrivibile. Spesso e volentieri al contenuto preferisco lo stile e tendo a ricordare molto più un periodo per come è scritto piuttosto che per quello che vuole dire: un aggettivo, una sequenza verbale, una sfumatura avverbiale mi fa letteralmente andare in brodo di giuggiole e tutto il resto passa in secondo piano, anche la più originale delle idee o la più stravagante delle intenzioni. Il torneo di quiddich di Harry Potter? Semplicemente fantastico: impossibile non riconoscere l'infinito nella fantasia umana, chinandosi a tale ricchezza e, soprattutto, apprezzare chi ne fa un così abile uso. Potrei fare altri mille esempi, più o meno originali, e certamente ognuno di noi a seconda delle inclinazioni personali riuscirà a trovare altre abili prove nella letteratura di ogni tempo e luogo. Ma quando la scrittura è considerata cibo per l'anima, è necessario andare oltre il contenuto. A prescindere da quello che dice, resto invaghita dalla capacità che lo scrittore ha di utilizzare la parola giusta al momento giusto. Usando il linguaggio scritto con arte e misura, senza eccedere e con una naturalezza che rispetta il ruolo, il significato, il valore delle parole. E questo rappresenta per me un libro. Io il libro lo vivo, lo tocco, lo sporco (considerando i miei lunghi viaggi quotidiani in autobus e metro...), prendo nota sui margini delle sue pagine, sottolineo con i colori (rigorosamente sfumature pastello... lo so è una delle mie "fisse"!) e metto anche qualche post it. C'è sempre una matita nel suo interno, accompagnata da un segnalibro perché, quantunque lo viva fino in fondo, odio le cosiddette "orecchie". E sì, perché il libro va anche rispettato...

Post Scriptum
Sto per terminare "L'eleganza del riccio" (di Muriel Barbery): al di là dei contenuti, semplici e legati alla quotidianità dei protagonisti, questo è un libro che rappresenta per me l'essenza della lettura, insomma quello che ho provato a dirvi con questo post. A seguire "A un cerbiatto somiglia il mio amore" (di David Grossman) che sta lì e mi osserva, pronto per essere vissuto...

venerdì 23 gennaio 2009

Gentile Alemanno,

mi dispiace ma così non ci siamo proprio.
La mia città è diventata buia, insicura e triste. Nel cuore storico, forse - e sottolineo forse - più controllato, rispondono le zone decentrate che sembrano rami secchi di una pianta che sta morendo. A Via Boccea, un'arteria fondamentale di un quartiere a dieci minuti di metropolitana da Via del Corso, l'illuminazione è scarsa se non insesistente. Sporcizia e fatiscenza poi completano il quadretto. E potrei fare altri mille esempi del genere di degrado e trascuratezza. Delle ultime vicende di violenza sulle donne poi non ne parliamo. Ogni volta lei si è mostrato pronto a spiegare, comunicare, consolare, promettere solidarietà e cambiamenti. E che cosa è successo? Una camionetta con due militari in mimetica con sguardo da mastino napoletano e via... tanto la gente si accontenta! Io con fierezza le dico che non l'ho votata ma molti l'hanno fatto perché chissà come hanno creduto ai suoi slogan elettorali d'effetto. Fatti e non parole, signor sindaco. Si metta a pensare a qualcosa di concreto perché la nostra bella Roma salga agli onori delle cronache per motivi più degni di nota...