mercoledì 5 settembre 2007

Baby (shopping) victims

Da tempo, nelle pubblicità "gastronomiche" è stato bandito ogni riferimento ai bambini. Gli spot di merendine spaccafegato, panini imbottiti pro-obesità, patatine tutt'altro che salutistiche (e via dicendo) non hanno più come target il giovane consumatore.
Nobile decisione, non c'è che dire.
Attenzione, però: chi sta dietro il potente mondo della pubblicità, di solito non resta lì ad assistere allo spettacolo. Ne vuole fare parte a qualunque costo.
Ieri ho sfogliato una rivista di moda, costume ed attualità, allegata ad un importante quotidiano nazionale.
Sommario. Pubblicità. Editoriale. Pubblicità. Breve articolo. Pubblicità. Sondaggio. Pubblicità. Intervista al vip del momento. Pubblicità.
La maggior parte delle pagine dispari (sono a destra e, per strategie di marketing, le più quotate in quanto le prima che saltano all'occhio quando si sfoglia una rivista) ospitano pubblicità con protagonisti baby modelli che, ammiccando e scimmiottando situazioni ben più grandi di loro, indossano abiti costosissimi, accessori firmati e, spesso, privi di qualsiasi senso estetico per la loro età (un paio di orecchini pendenti con piccoli brillanti o un completo di pelle non saranno cosa da tutti i giorni ma, sicuramente, sono indispensabili in un baby guardaroba...). E poi ancora cosmetici (perché laccare le labbra prima di andare a scuola significa essere più... ordinate), scarpe di ogni foggia (perché per i piedi dei bambini è ideale indossare stivali a punta), ninnoli vari (dal banale portacellulare al più insolito minicomputer portatile rigorosamente rosa confetto... indispensabili!).
Scimmiette ridicole che eseguono gli ordini degli adulti. Donne e uomini in erba che bruciano le tappe di un'infanzia mai vissuta. Insomma un universo sottosopra in cui ruotano case di moda al top, ragazzini viziati e genitori impazziti. Meglio un abitino da mille euro o un cellulare plurifunzionale? Una fotocamera multimegapixelata o il pantaloncino tuttecurve?
Che importa, basta che faccia distinguere...

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