lunedì 23 luglio 2007

Azione e... reazione

Lo dice la fisica, più esattamente la terza legge della dinamica: "ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria". Lasciando in principio newtoniano a chi più di me si intente della materia (umilmente devo ammettere che sono in molti), dal punto di vista metaforico questa affermazione ha una valenza contenutistica eccezionale. Da testare quotidianamente (anche in fisica l'empirismo non è trascurato).
Roma, Via di Boccea incrocio Via Urbano II. Ore 7,50. Sto attraversando con mia madre sulle strisce pedonali. Una macchina ci taglia volutamente la strada ma, causa traffico, è costretta ad inchiodare proprio davanti ai nostri piedi. Guardo l'autista, una donna. O meglio, un essere indefinito, sospeso tra l'ignoranza e l'arroganza. Tira giù il finestrito e, urlando un banalissimo "Andate a fare la calza a casa" dimostra l'urto per il mio averla ripresa con uno sguardo di dura disapprovazione.
Il traffico però la blocca chiudendola ulteriormente nel suo universo di problemi e frustrazioni. Io e mia madre procediamo oltre, lei è costretta a stare ferma, sotto il caldo estivo, in coda ad altre macchine. Suda e si trasforma in una belva perché non può procedere oltre. Passa un motorino che urta leggermente lo specchietto retrovisore. Il ragazzo si gira e si scusa facendo un segno con la mano. Lei non resiste: stessa scena, stesso consiglio sulla calza. Questa volta però la situazione degenera perché al ragazzo il consiglio di dedicarsi ad un'attività prettamente femminile non va giù. Torna indietro e la discussione si anima. Traffico, clacson che impazziscono, gente che si blocca sui marciapiedi a guardare. Parolacce, imprecazioni, urli.
Camminando guardo allibita la scena... devo andare a lavoro (e non a fare la calza) e non ho tempo di fermarmi... forse non lo farei comunque... ma la perplessità è tanta. Il comportamento di quella donna mi fa sbandare; quella persona, che dovrebbe appartenere proprio al mio stesso genere, è il segno di una civiltà che va scomparendo, perché priva di correttezza, gentilezza, altruismo.
Sto iniziando a percorrere l'Equatore. Questo di oggi è il primo esempio della follia (dis)umana.

Post Scriptum 1
Ieri sera al Tg1 delle 20 altra notizia illuminante. Servizio sul caldo estivo (che novità): una coppia (gente comune, non i soliti vip... per fortuna), ripresa tra le mura domestiche, dispensa consigli su come affrontare le alte temperature.
1 - Chiudere le tapparelle la mattina non appena arriva il sole e riaprirle la sera, al tramonto, per permettere all'aria di circolare.
2 - Bere tanto.
3 - Non uscire durante le ore più calde della giornata.
Per questo minuto di saggezza serale: grazie tiggì!

Post Scriptum 2
Il mio non è un accanimento contro uno degli organi di informazione nazionale.
Non mi curo volutamente degli altri, decisamente inferiori per qualità (è possibile, incredibile ma vero) come il telegiornale di Italia1, velinovip-dipendente, e di Rete4, berlusconi-dipendente... tanto per fare due esempi.

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