“Ho iniziato a studiare il fenomeno della dipendenza del libero mercato dal potere dello shock quattro anni fa, nei primi giorni di occupazione dell’Iraq. Dopo aver fatto la corrispondente da Baghdad, dove avevo raccontato dei falliti tentativi di Washington di far seguire alla dottrina Shock and Awe la shockterapia, sono andata in Sri Lanka, diversi mesi dopo il catastrofico tsunami del 2004, e lì ho assistito a un’altra versione della stessa manovra: gli investitori stranieri e i prestatori internazionali si erano uniti allo scopo di sfruttare l’atmosfera di panico per consegnare l’intero litorale a imprenditori che vi costruirono grandi villaggi turistici, impedendo a centinaia di migliaia di pescatori di ricostruire le loro case vicino al mare. 'Con un crudele rovescio di fortuna, la natura ha offerto allo Sri Lanka un’opportunità unica, e da questa grande tragedia sorgerà un importante polo del turismo internazionale' annunciò il governo dello Sri Lanka. Quando poi l’uragano Katrina colpì New Orleans, e la pletora di politici conservatori, think tanks e imprenditori edili iniziarono a parlare di tabula rasa e fantastiche opportunità, fu chiaro che il metodo privilegiato per imporre gli obiettivi delle grandi imprese, adesso, era quello di usare i momenti di trauma collettivo per dedicarsi a misure radicali di ingegneria sociale ed economica. La maggior parte dei sopravvissuti a un disastro devastante vuole ben altro che una tabula rasa: vogliono salvare il salvabile e iniziare a riparare ciò che non è stato distrutto, vogliono riaffermare il proprio legame con i luoghi in cui sono cresciuti...”.
Da: “Shock Economy” di Naomi Klein – giornalista ed autrice del best seller “No logo”- che trasforma oltre 600 pagine in un agghiacciante e argomentato atto d’accusa contro un capitalismo di conquista per il quale, sfruttando cinicamente i disastri naturali e sociali, "ricostruire" non significa "recuperare" ciò che è andato perduto come nuovo punto di partenza, ma spianare la strada ad operazioni economiche a vantaggio di pochi e non della collettività. Il tutto anche sostenuto da istituzioni internazionali come la Banca Mondiale (finanziata indovinate da chi? Da noi contribuenti, naturalmente!) che ha concesso gli aiuti sotto forma di prestiti (e non donazioni) e incentivato i governi alla privatizzazione.
Era tempo che volevamo crearci un blog, incredibile opportunità per raccogliere (e ordinare) le idee, condividendole (più o meno!) con gli altri. Ma è accaduto qualcosa, ieri sera, che ci ha dato l'input per iniziare l'avventura...
E' stato l'aver ascoltato, attentamente, il Tg 1 delle 20...
domenica 30 dicembre 2007
venerdì 21 dicembre 2007
In ferie!
Oggi per me iniziano le vacanze natalizie.
Mi piace chiamarle così, è un'espressione che mi fa tornare bambina.
Avrò più tempo per assaporare la quotidianità e lo scorrere calmo delle ore, per apprezzare le cose più piccole e impercettibili e osservare con sguardo più attento la mia realtà.
Le vacanze, per me, servono a questo.
Non mi importa di serate chiassose, vestiti brillanti, lustrini, viaggi oltreoceano e regali da re mida: basta l'amore delle persone che mi conoscono, basta saperlo ascoltare e curare, basta farlo crescere con attenzioni ricambiate, tutto qui.
Queste per me sono le vere "vacanze"...
Post Scriptum
Cliccate sull'immagine in alto: è un augurio sincero per ognuno di voi che passa da queste parti...
mercoledì 19 dicembre 2007
Un caso... Speciale
Alla vergogna non c’è limite.
La vergogna è quella conseguente al comportamento dell’ex Generale delle Fiamme Gialle.
Il limite è quello che, il soggetto di cui sopra, ha scavalcato ripetutamente, con vicende che lo hanno visto protagonista grazie a macchinazioni subdole, atte ad avvantaggiare interessi più personali che comunitari.
Alcuni articoli apparsi in questi giorni sul quotidiano “La Repubblica”, sono riusciti a mettere in evidenza tutte le contraddizioni e le ambiguità di una situazione decisamente complessa, giocata tra lo Stato e uno dei suoi più alti funzionari. Provo a riassumerle (parti in corsivo virgolettate) con evidente imbarazzo, quello di una persona che, completamente estranea ai fatti e a quel genere di (im)moralità, guarda le vicende con occhio stupito e incredulo. Mi riservo di esprimere qua e là alcuni piccoli commenti o fare incisi per una maggiore chiarezza, che troverete rigorosamente espressi tra parentesi.
“Il tribunale amministrativo del Lazio accoglie il ricorso del generale. Il governo ha molto pasticciato nel sostituirlo. Non ha più nessuna fiducia in quell'ufficiale eppure, per liberarsene, lo propone per la Corte dei Conti. Primo errore (e classico controsenso tutto italiano...). Poi, l'Esecutivo ci ripensa. Speciale l'ha fatta troppo grossa per ottenere un qualsiasi altro incarico di prestigio e senza ‘una corretta e precisa motivazione (sostiene il Tar) e non secondo procedure acconce' , Speciale viene sostituito. Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa rende pubblica dinanzi alle Camere la necessità di allontanare un ufficiale sleale e inidoneo. Nomina il suo successore, senza revocarne l'incarico. Secondo errore" (ma chi ci governa? Persone che non conoscono nemmeno le procedure giuridiche?).
L’eccesso di potere (del ministro) e l’abuso di potere (di Speciale) vanno in conflitto ma da che lato penderà la bilancia?
“L'errore del governo fu di non rendere esplicite le ragioni dell'insoddisfazione per il comando di Speciale e di non fare della trasparenza di un'istituzione essenziale come la Guardia di Finanza una questione pubblica (magari per risparmiare alla stessa e allo Stato un giudizio generale tutt’altro che positivo). Lo stesso ingenuo errore è stato commesso quando finalmente è apparso chiaro che Roberto Speciale andava sostituito. Invece, di rendere pubbliche fin da subito le sue condotte, si è cercato in generale il compromesso (con buonuscita rigorosamente di prestigio: un incarico alla Corte dei Conti)”.
Insomma, ci troviamo davanti ad una storia in cui non si sa se sia "più sorprendente il dilettantismo amministrativo del governo o la cieca timidezza che impedisce all'Esecutivo di scorgere (e affrontare con energia e tempestività) avversari politici e scorretti servitori dello Stato”.
Ma veniamo al motivo pratico del contendere, quello che in qualche modo ha sollevato l'indignazione di ognuno di noi.
“Speciale volava. Ogni volta che poteva. E mai solo. Volava persino nel cortile di casa, appena fuori il Grande Raccordo anulare. Tra un umiliante battere di tacchi e i moccoli dei piloti di stanza a Pratica di Mare. Accade il 5, il 9 e il 12 dicembre del 2003. Accade di nuovo il 24 giugno 2004, il 13 novembre e il 18 dicembre 2006, il 12 febbraio e il 29 maggio 2007. Il generale deve raggiungere Ostia, viale delle Fiamme Gialle, sede della scuola di polizia tributaria. Da viale XXI aprile, sede del Comando Generale, sono 38 chilometri di asfalto. In auto e senza sirena, 45 minuti, al costo di 5 euro di benzina. In auto e con sirena, la metà (almeno in termini di tempo). L'uomo non sembra resistere alla sua passione per il volo anche quando palesemente incongrua e difficile da giustificare con l'argomento della dovuta rappresentanza istituzionale. Il primo di luglio 2004 e il 9 maggio di quest'anno la sua coscienza lo convince dell'opportunità di raggiungere i luoghi di Padre Pio. Nella prima occasione (che il Comando Generale annota come "Celebrazione eucaristica per la consacrazione e dedicazione della nuova chiesa di san Pio"), si porta dietro la moglie. Nella seconda, infila l'omaggio al Santo durante un'ispezione al Comando regionale del Molise. Anche perché l'uomo non ama perdere il suo tempo. Come si può vedere dal dettaglio dei voli su Capri. Nell'isola, il generale è un habitué (e ivi soggiorna in un hotel a cinque stelle mai da solo). Il 15 agosto 2005 (una delle quattro volte, in cui nello stesso mese il generale è dato su per aria), organizza l'elicottero per sé, il suo capo di Stato maggiore e le rispettive mogli: un andirivieni che preleva il quartetto a Capri, lo aspetta a Roma, e, a incombenza terminata, torna a depositarlo sull'isola”.
Chiudo qui con i "fatti" che è comunque possibile approfondire sbirciando nei dettagliati dossier on line. Ma come reagisce, al contempo, il mondo politico circostante? Fanno sorridere le invettive dei paladini Gasparri e Buttiglione (dell’esimio ex generale compagni di... avventure) che osannano le dimissioni di Padoa-Schioppa, fa pena l’atteggiamento di Speciale che, coprendosi di un'aura di riprovevole vittimismo, rassegna impossibili dimissioni, fa riflettere (e sperare... chissà) il piglio di D’Arrigo che al vanto di una fierezza tutta militare sostiene che “E' coerente con le istituzioni un finanziere che pensa che la Guardia di Finanza è un'istituzione dello Stato, una risorsa del Paese, non uno strumento buono per l'affermazione di interessi privatistici, di parte”.
Post Scriptum
Di solito consiglio un libro coerentemente al contenuto del post. Oggi, in fede al motto dantesco "non ti curar di loro..." preferisco segnalare "Libroterapia - Un viaggio nel mondo infinito dei libro, perché i libri curano l'anima", breve saggio di Miro Silvera edito da Salani.
La vergogna è quella conseguente al comportamento dell’ex Generale delle Fiamme Gialle.
Il limite è quello che, il soggetto di cui sopra, ha scavalcato ripetutamente, con vicende che lo hanno visto protagonista grazie a macchinazioni subdole, atte ad avvantaggiare interessi più personali che comunitari.
Alcuni articoli apparsi in questi giorni sul quotidiano “La Repubblica”, sono riusciti a mettere in evidenza tutte le contraddizioni e le ambiguità di una situazione decisamente complessa, giocata tra lo Stato e uno dei suoi più alti funzionari. Provo a riassumerle (parti in corsivo virgolettate) con evidente imbarazzo, quello di una persona che, completamente estranea ai fatti e a quel genere di (im)moralità, guarda le vicende con occhio stupito e incredulo. Mi riservo di esprimere qua e là alcuni piccoli commenti o fare incisi per una maggiore chiarezza, che troverete rigorosamente espressi tra parentesi.
“Il tribunale amministrativo del Lazio accoglie il ricorso del generale. Il governo ha molto pasticciato nel sostituirlo. Non ha più nessuna fiducia in quell'ufficiale eppure, per liberarsene, lo propone per la Corte dei Conti. Primo errore (e classico controsenso tutto italiano...). Poi, l'Esecutivo ci ripensa. Speciale l'ha fatta troppo grossa per ottenere un qualsiasi altro incarico di prestigio e senza ‘una corretta e precisa motivazione (sostiene il Tar) e non secondo procedure acconce' , Speciale viene sostituito. Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa rende pubblica dinanzi alle Camere la necessità di allontanare un ufficiale sleale e inidoneo. Nomina il suo successore, senza revocarne l'incarico. Secondo errore" (ma chi ci governa? Persone che non conoscono nemmeno le procedure giuridiche?).
L’eccesso di potere (del ministro) e l’abuso di potere (di Speciale) vanno in conflitto ma da che lato penderà la bilancia?
“L'errore del governo fu di non rendere esplicite le ragioni dell'insoddisfazione per il comando di Speciale e di non fare della trasparenza di un'istituzione essenziale come la Guardia di Finanza una questione pubblica (magari per risparmiare alla stessa e allo Stato un giudizio generale tutt’altro che positivo). Lo stesso ingenuo errore è stato commesso quando finalmente è apparso chiaro che Roberto Speciale andava sostituito. Invece, di rendere pubbliche fin da subito le sue condotte, si è cercato in generale il compromesso (con buonuscita rigorosamente di prestigio: un incarico alla Corte dei Conti)”.
Insomma, ci troviamo davanti ad una storia in cui non si sa se sia "più sorprendente il dilettantismo amministrativo del governo o la cieca timidezza che impedisce all'Esecutivo di scorgere (e affrontare con energia e tempestività) avversari politici e scorretti servitori dello Stato”.
Ma veniamo al motivo pratico del contendere, quello che in qualche modo ha sollevato l'indignazione di ognuno di noi.
“Speciale volava. Ogni volta che poteva. E mai solo. Volava persino nel cortile di casa, appena fuori il Grande Raccordo anulare. Tra un umiliante battere di tacchi e i moccoli dei piloti di stanza a Pratica di Mare. Accade il 5, il 9 e il 12 dicembre del 2003. Accade di nuovo il 24 giugno 2004, il 13 novembre e il 18 dicembre 2006, il 12 febbraio e il 29 maggio 2007. Il generale deve raggiungere Ostia, viale delle Fiamme Gialle, sede della scuola di polizia tributaria. Da viale XXI aprile, sede del Comando Generale, sono 38 chilometri di asfalto. In auto e senza sirena, 45 minuti, al costo di 5 euro di benzina. In auto e con sirena, la metà (almeno in termini di tempo). L'uomo non sembra resistere alla sua passione per il volo anche quando palesemente incongrua e difficile da giustificare con l'argomento della dovuta rappresentanza istituzionale. Il primo di luglio 2004 e il 9 maggio di quest'anno la sua coscienza lo convince dell'opportunità di raggiungere i luoghi di Padre Pio. Nella prima occasione (che il Comando Generale annota come "Celebrazione eucaristica per la consacrazione e dedicazione della nuova chiesa di san Pio"), si porta dietro la moglie. Nella seconda, infila l'omaggio al Santo durante un'ispezione al Comando regionale del Molise. Anche perché l'uomo non ama perdere il suo tempo. Come si può vedere dal dettaglio dei voli su Capri. Nell'isola, il generale è un habitué (e ivi soggiorna in un hotel a cinque stelle mai da solo). Il 15 agosto 2005 (una delle quattro volte, in cui nello stesso mese il generale è dato su per aria), organizza l'elicottero per sé, il suo capo di Stato maggiore e le rispettive mogli: un andirivieni che preleva il quartetto a Capri, lo aspetta a Roma, e, a incombenza terminata, torna a depositarlo sull'isola”.
Chiudo qui con i "fatti" che è comunque possibile approfondire sbirciando nei dettagliati dossier on line. Ma come reagisce, al contempo, il mondo politico circostante? Fanno sorridere le invettive dei paladini Gasparri e Buttiglione (dell’esimio ex generale compagni di... avventure) che osannano le dimissioni di Padoa-Schioppa, fa pena l’atteggiamento di Speciale che, coprendosi di un'aura di riprovevole vittimismo, rassegna impossibili dimissioni, fa riflettere (e sperare... chissà) il piglio di D’Arrigo che al vanto di una fierezza tutta militare sostiene che “E' coerente con le istituzioni un finanziere che pensa che la Guardia di Finanza è un'istituzione dello Stato, una risorsa del Paese, non uno strumento buono per l'affermazione di interessi privatistici, di parte”.
Post Scriptum
Di solito consiglio un libro coerentemente al contenuto del post. Oggi, in fede al motto dantesco "non ti curar di loro..." preferisco segnalare "Libroterapia - Un viaggio nel mondo infinito dei libro, perché i libri curano l'anima", breve saggio di Miro Silvera edito da Salani.
domenica 16 dicembre 2007
Pensieri settimanali 3
Domenica 16 dicembre: per la prima volta il Cavaliere sta per partecipare, di persona e in diretta, ad un programma sportivo (Controcampo – ore 18,15 circa). Forse in questo contesto, se la caverà meglio di quando è stato al governo… a chiunque va data una seconda possibilità, no?
Sabato 15 dicembre: tiene banco il caso Speciale. Sono dell’opinione che, se come sostiene il Ministro Di Pietro, un rappresentante del governo non ha la facoltà di rimuovere dall’incarico quello che è (o dovrebbe essere) il simbolo delle Fiamme Gialle, è ugualmente vero che lo stesso esimio signore non è autorizzato a fare abuso delle risorse dello Stato per meri scopi personali.
Venerdì 14 dicembre: “Firenze ruba i bambini ai zingari” tuona il quotidiano “Liberazione”. Il titolo dell’articolo è d’effetto ma anche il suo contenuto fa riflettere…
Giovedì 13 dicembre: ho scritto al Presidente Bertinotti. In qualità di cittadino italiano, di tesserato del suo partito e di rappresentante del “popolo sovrano” (Grillo dixit), attendo una risposta al mio quesito circa la sua assenza il giorno del funerale degli operai di Torino. Come, proprio lui, il presidente-operaio? Sempre parole, tante parole e pochi (molto pochi) fatti. Vi informerò tempestivamente sugli eventuali sviluppi.
Mercoledì 12 dicembre: 400mila copie e già 10 edizioni. Vorrei proprio guardare in faccia chi ha acquistato una copia dell’ultima operazione-marketing di Bruno Vespa… è poi venitemi a dire che non ha ragione LauBel…
Martedì 11 dicembre: sono entrato in tabaccheria (mea culpa, fumo). Il proprietario, proprio accanto al box contenente i numerosi pacchetti di sigarette, ha apposto il cartello “Vietato Fumare”… Classici controsensi all’italiana...
Lunedì 10 dicembre: dopo il telegiornale delle 7, Fini e Berlusconi hanno ribadito il divario che li sta sempre di più allontanando… a chiusura del servizio l’illustre cittadino di Arcore ha sottolineato: “Siamo alle comiche”… Se lo dice lui!
Sabato 15 dicembre: tiene banco il caso Speciale. Sono dell’opinione che, se come sostiene il Ministro Di Pietro, un rappresentante del governo non ha la facoltà di rimuovere dall’incarico quello che è (o dovrebbe essere) il simbolo delle Fiamme Gialle, è ugualmente vero che lo stesso esimio signore non è autorizzato a fare abuso delle risorse dello Stato per meri scopi personali.
Venerdì 14 dicembre: “Firenze ruba i bambini ai zingari” tuona il quotidiano “Liberazione”. Il titolo dell’articolo è d’effetto ma anche il suo contenuto fa riflettere…
Giovedì 13 dicembre: ho scritto al Presidente Bertinotti. In qualità di cittadino italiano, di tesserato del suo partito e di rappresentante del “popolo sovrano” (Grillo dixit), attendo una risposta al mio quesito circa la sua assenza il giorno del funerale degli operai di Torino. Come, proprio lui, il presidente-operaio? Sempre parole, tante parole e pochi (molto pochi) fatti. Vi informerò tempestivamente sugli eventuali sviluppi.
Mercoledì 12 dicembre: 400mila copie e già 10 edizioni. Vorrei proprio guardare in faccia chi ha acquistato una copia dell’ultima operazione-marketing di Bruno Vespa… è poi venitemi a dire che non ha ragione LauBel…
Martedì 11 dicembre: sono entrato in tabaccheria (mea culpa, fumo). Il proprietario, proprio accanto al box contenente i numerosi pacchetti di sigarette, ha apposto il cartello “Vietato Fumare”… Classici controsensi all’italiana...
Lunedì 10 dicembre: dopo il telegiornale delle 7, Fini e Berlusconi hanno ribadito il divario che li sta sempre di più allontanando… a chiusura del servizio l’illustre cittadino di Arcore ha sottolineato: “Siamo alle comiche”… Se lo dice lui!
giovedì 13 dicembre 2007
Tutti scrittori!
Una volta si trattava del ruolo di un intellettuale che, virtualmente posto su un gradino più alto della gente comune, osservava il mondo circostante per descriverlo con comprensione, passione e più o meno obiettività. Si parlava di “realismo”, “romanticismo”, “illuminismo” nel caso in cui l’intellettuale dava maggiore enfasi alla realtà, al sentimento, alla ragione. Tutto però sempre nello stile del “bello scrivere”, con l’intento comunicare un’idea solo per il gusto di farlo, di illustrare un episodio o descrivere un’emozione solo per il gusto di condividerlo con gli altri. La scrittura come sintomo di una febbricitante voglia di trasmettere con il mondo circostante, amorevolmente invaso con la discrezione di un intellettuale che cammina sulla realtà in punta di piedi. Numerosi sono gli scrittori che, trascurati o boicottati in vita, sono diventati famosi solo dopo la morte ed altri che, omaggiati e riveriti in vita, sono invece stati presto dimenticati. E' una legge della natura.
Oggi, però, all’orizzonte si profila una nuova figura “intellettuale”: immorali avvoltoi assoldano furfanti ed impostori perché raccontino le loro storie ad un pubblico meschino e sempre più avido di cronaca nera. Nell'oscurità delle loro celle, finte vittime di una società che non vuole comprenderli, buttano giù qualche pagina di diario, un fascicolo di memorie, un taccuino di ricordi e... il gioco è fatto: l’editore è dietro l’angolo pronto non farsi sfuggire questa golosa occasione.
Che fine ha fatto il vero scrittore? Che fine ha fatto la scintilla che accende il sacro fuoco?
Non mi sento di rispondere. E, in situazioni come queste, preferisco riportare semplicemente una riflessione: “Tutti i libri possono dividersi in due classi: libri del momento e libri per ogni tempo, o in altri termini: vi sono libri buoni per un’ora e libri buoni per sempre” (John Ruskin).
Post Scriptum
Per riflettere sull'argomento si può sfogliare il saggio di Corrado Augias "Leggere- Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi" (Mondadori)
Oggi, però, all’orizzonte si profila una nuova figura “intellettuale”: immorali avvoltoi assoldano furfanti ed impostori perché raccontino le loro storie ad un pubblico meschino e sempre più avido di cronaca nera. Nell'oscurità delle loro celle, finte vittime di una società che non vuole comprenderli, buttano giù qualche pagina di diario, un fascicolo di memorie, un taccuino di ricordi e... il gioco è fatto: l’editore è dietro l’angolo pronto non farsi sfuggire questa golosa occasione.
Che fine ha fatto il vero scrittore? Che fine ha fatto la scintilla che accende il sacro fuoco?
Non mi sento di rispondere. E, in situazioni come queste, preferisco riportare semplicemente una riflessione: “Tutti i libri possono dividersi in due classi: libri del momento e libri per ogni tempo, o in altri termini: vi sono libri buoni per un’ora e libri buoni per sempre” (John Ruskin).
Post Scriptum
Per riflettere sull'argomento si può sfogliare il saggio di Corrado Augias "Leggere- Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi" (Mondadori)
domenica 9 dicembre 2007
Pensieri settimanali 2
Lunedì 3 dicembre 2007: ore 12,45 in piena fascia protetta passa lo spot dell’ultimo profumo di Dolce e Gabbana. Protagoniste due coppie:due donne e due uomini che alla fine della storia, devo ammettere abilmente ingannevole, rivelano i propri gusti sessuali.
Martedì 4 dicembre 2007: chissà come si sarà sentito Alfredo Tocco di Cagliari quando nella sua corsa verso l’ospedale per un infarto in atto veniva fermato dalle istituzioni che, evidentemente increduli di ciò che stava accadendo, oltre a verbalizzare al mal capitato una multa per eccesso di velocità, lo abbandonavano tristemente al suo destino.
Mercoledì 5 dicembre 2007: Legambiente propone l’introduzione di una forma di biglietto urbano per le auto con lo scopo di scoraggiare il trasporto privato in favore di quello pubblico. L’iniziativa pur lodevole nel suo intento, rimarrà solo una iniziativa in quanto, ad oggi, la rete del trasporto pubblico su scala nazionale fa acqua da tutte le parti…
Giovedì 6 dicembre 2007: ordinanze anti-immigrati ideate da alcuni esponenti della Lega che hanno scomodato vicende storiche per dare alle stesse una parvenza di autorevolezza, stanno mettendo in subbuglio lo Stato. Si parla di vietare le nozze tra Italiani ed immigrati senza permesso di soggiorno e di non concedere la residenza agli stranieri con reddito inferiore a 5mila euro e privi di alloggio decoroso.
Cosa ne pensate?
Venerdì 7 dicembre 2007: ultima puntata di Zelig. Devo dire che sono un tossico di Ariel. Peccato: tutte le trasmissioni libidinose finiscono presto mentre quelle ridicole insistono a r-----e le p---e tutto l’anno.
Sabato 8 dicembre 2007: con tre giorni di ritardo è stata diffusa la notizia della morte di uno dei pionieri della musica elettronica contemporanea, Karlheinz Stockhausen.
Domenica 9 dicembre 2007: rotto il filo Fini-Berlusconi, noi Italiani attendiamo le loro dimissioni!
Martedì 4 dicembre 2007: chissà come si sarà sentito Alfredo Tocco di Cagliari quando nella sua corsa verso l’ospedale per un infarto in atto veniva fermato dalle istituzioni che, evidentemente increduli di ciò che stava accadendo, oltre a verbalizzare al mal capitato una multa per eccesso di velocità, lo abbandonavano tristemente al suo destino.
Mercoledì 5 dicembre 2007: Legambiente propone l’introduzione di una forma di biglietto urbano per le auto con lo scopo di scoraggiare il trasporto privato in favore di quello pubblico. L’iniziativa pur lodevole nel suo intento, rimarrà solo una iniziativa in quanto, ad oggi, la rete del trasporto pubblico su scala nazionale fa acqua da tutte le parti…
Giovedì 6 dicembre 2007: ordinanze anti-immigrati ideate da alcuni esponenti della Lega che hanno scomodato vicende storiche per dare alle stesse una parvenza di autorevolezza, stanno mettendo in subbuglio lo Stato. Si parla di vietare le nozze tra Italiani ed immigrati senza permesso di soggiorno e di non concedere la residenza agli stranieri con reddito inferiore a 5mila euro e privi di alloggio decoroso.
Cosa ne pensate?
Venerdì 7 dicembre 2007: ultima puntata di Zelig. Devo dire che sono un tossico di Ariel. Peccato: tutte le trasmissioni libidinose finiscono presto mentre quelle ridicole insistono a r-----e le p---e tutto l’anno.
Sabato 8 dicembre 2007: con tre giorni di ritardo è stata diffusa la notizia della morte di uno dei pionieri della musica elettronica contemporanea, Karlheinz Stockhausen.
Domenica 9 dicembre 2007: rotto il filo Fini-Berlusconi, noi Italiani attendiamo le loro dimissioni!
venerdì 7 dicembre 2007
“Un semplice monaco buddista”
Così si definisce Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama. Capo temporale e spirituale del popolo tibetano è sopratutto un uomo profondamente carismatico, il cui ricordo - a detta di chi ha avuto l’opportunità di ascoltarlo ed incontrarlo - si fissa nell’animo in modo indelebile. Premio Nobel per la Pace nel 1989, il Dalai Lama ha un’agenda ricca di appuntamenti divisi tra conferenze, seminari, “iniziazioni” ed insegnamenti organizzati in incontri spesso aperti al pubblico e ai media. Sono davvero pochi i luoghi della terra che non hanno ancora conosciuto il suo carisma ed ospitato la saggezza delle sue parole, ricche di potenza, una potenza che è nella forza interiore, nel credo sincero del rispetto del prossimo, nell’idea che la pace sia l’unico mezzo in grado di rendere stabile l’equilibrio fra le cose.
Peccato che la sua visita in Italia stia passando in secondo piano. Volutamente trascurata dalle nostre autorità (spirituali e temporali) che hanno persino più o meno ritrattato sulla disponibilità di un incontro, la presenza del Dalai Lama non è rimasta però indifferente a quanti amano la cultura e la conoscenza. E non mi riferisco ai soli seguaci o simpatizzanti della pratica buddista ma a quel ben più ampio ventaglio di persone, a cui mi sento di appartenere, che desiderano aprire la propria mente all'universo del sapere, dell'autenticità della nozione, semplificata e resa pura da tutti quei dettami a cui oggi è sempre più sottomessa.
Snobbando la sua permanenza in Italia, i signori governanti hanno ammesso una sottomissione priva di significato. Hanno accettato la violenza, l'ignoranza, la mancanza di rispetto e di dialogo. A prescindere se si condividesse o meno un'opinione, un punto di vista. Lo hanno fatto a priori. Ed è la cosa peggiore che potesse accadere.
Post Scriptum
E quasi naturale che io suggerisca “La via dell'amore. Aprire il cuore e la mente per raggiungere la saggezza e l'iiluminazione” (Mondadori), scritto proprio dall'attuale Dalai Lama
Peccato che la sua visita in Italia stia passando in secondo piano. Volutamente trascurata dalle nostre autorità (spirituali e temporali) che hanno persino più o meno ritrattato sulla disponibilità di un incontro, la presenza del Dalai Lama non è rimasta però indifferente a quanti amano la cultura e la conoscenza. E non mi riferisco ai soli seguaci o simpatizzanti della pratica buddista ma a quel ben più ampio ventaglio di persone, a cui mi sento di appartenere, che desiderano aprire la propria mente all'universo del sapere, dell'autenticità della nozione, semplificata e resa pura da tutti quei dettami a cui oggi è sempre più sottomessa.
Snobbando la sua permanenza in Italia, i signori governanti hanno ammesso una sottomissione priva di significato. Hanno accettato la violenza, l'ignoranza, la mancanza di rispetto e di dialogo. A prescindere se si condividesse o meno un'opinione, un punto di vista. Lo hanno fatto a priori. Ed è la cosa peggiore che potesse accadere.
Post Scriptum
E quasi naturale che io suggerisca “La via dell'amore. Aprire il cuore e la mente per raggiungere la saggezza e l'iiluminazione” (Mondadori), scritto proprio dall'attuale Dalai Lama
domenica 2 dicembre 2007
Pensieri settimanali
Domenica 2 dicembre 2007 ore 14,30: dopo aver visto la trasmissione “Domenica in (Arena)” e aver ascoltato gli interventi di Alba Parietti sono ancora più convinto che alla fine lo stato italiano pagherà il "giusto" compenso richiesto dai signori Savoia.
Sabato 1 dicembre 2007: dalla televisione alla prigione, Azouz Marzouk da Erba città a erba stupefacente, ha fatto la fine del deficiente.
Venerdi 30 novembre 2007: Ahmetovic e Alessio Sundas, per una manciata di vil denaro quattro vittime sul mercato.
Giovedì 29 novembre 2007: con L’inferno di Dante, e Benigni pirata finalmente una serata spensierata (e la pubblicità eliminata).
Mercoledì 28 novembre 2007: vergogna Red Bull perché hai distorto il Vangelo per i tuoi scopi pubblicitari.
Martedì 27 novembre 2007: giornata di Champions Leaugue… ma il calcio una volta non era un motivo di gioia e spensieratezza? Per i tifosi e sportivi (che non ci guadagnano) sì, per gli addetti ai lavori (che ci guadagnano) no.
Lunedì 26 Novembre 2007: Berlusconi annuncia la nascita del “Popolo della Libertà”. Peccato che si dimentica di avvisare i suoi alleati. Ma lui può farlo perché sopra di lui c'è solo... DIO.
Sabato 1 dicembre 2007: dalla televisione alla prigione, Azouz Marzouk da Erba città a erba stupefacente, ha fatto la fine del deficiente.
Venerdi 30 novembre 2007: Ahmetovic e Alessio Sundas, per una manciata di vil denaro quattro vittime sul mercato.
Giovedì 29 novembre 2007: con L’inferno di Dante, e Benigni pirata finalmente una serata spensierata (e la pubblicità eliminata).
Mercoledì 28 novembre 2007: vergogna Red Bull perché hai distorto il Vangelo per i tuoi scopi pubblicitari.
Martedì 27 novembre 2007: giornata di Champions Leaugue… ma il calcio una volta non era un motivo di gioia e spensieratezza? Per i tifosi e sportivi (che non ci guadagnano) sì, per gli addetti ai lavori (che ci guadagnano) no.
Lunedì 26 Novembre 2007: Berlusconi annuncia la nascita del “Popolo della Libertà”. Peccato che si dimentica di avvisare i suoi alleati. Ma lui può farlo perché sopra di lui c'è solo... DIO.
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