Dopo i giocattoli che esplodono, i peluches che prendono fuoco e le bambole a cui è possibile facilmente staccare capelli e parti del corpo, l'ultimo allarme di Altroconsumo riguarda l'abbigliamento per i piccoli di casa.
Ad essere incriminati sono sono dei particolari composti chimici ("ftalati"), utilizzati nell'industria come agenti plastificanti, quindi come sostanze aggiunte al polimero per migliorarne la flessibilità e la modellabilità, ma assolutamente banditi nella produzione di prodotti destinati all'infanzia. I 15 pigiamini sottoposti al test di Altroconsumo - acquistati a Milano nella grande distribuzione, in negozi per l'infanzia e in catene d'abbigliamento e di intimo - sono stati scelti tra i più comuni, destinati ai bimbi da zero a tre anni. Di tutti, tre hanno dato risultati quantomeno "sospetti". Il primo è il completino del marchio Blukids di Upim che contiene un colorante azoico che rilascia una sostanza cancerogena in quantità superiore al limite massimo consentito dalla direttiva europea 61 del 2002; il secondo è il Texbasic di Carrefour, in cui è stata rilevata una presenza ftalati in misura superiore rispetto ai limiti previsti dalla normativa europea; il terzo è il pigiamino Tezenis, anche questo segnalato per presenza eccessiva di ftalati. In seguito alle segnalazioni di Altroconsumo, Upim e Carrefour hanno deciso di ritirare - su base cautelativa e volontaria - i loro prodotti dal mercato, mentre Tezenis si è riservata di svolgere accertamenti, anche se il prodotto non è più in vendita perché appartiene alla collezione autunno-inverno 2007 (come dire che il danno ormai è fatto).
Dunque, mentre in Italia ci si para dietro un incomprensibile vuoto legislativo, in altri paesi europei le stesse multinazionali ammettono di doversi adeguare a standard più elevati di garanzia di tutela della salute per il consumatore finale.
La domanda, quindi, è sempre la stessa: quanto tempo dovrà trascorrere (e quali gravi eventi si dovranno verificare) prima di poter contare su seri e validi provvedimenti?
7 commenti:
e che dire dell'enorme quantità di giocattoli made in china di plastica che abbondano in ogni scaffale dei centri commerciali venduti come se niente fosse? Nono sono certamente a norma secondo me.
Nooooo!!!!Anche i pigiami....E mentre si è in attesa di provvedimenti, io con cosa faccio dormire la mia bimba?
E' VERAMENTE VERGOGNOSO E SCONCERTANTE...
:(
@pino amoruso
anche io sono rimasta allibita... prima di fare allarmismi però, vediamo che succede, certo però, nel frattempo qualche "fobia" è anche lecito che venga. credo proprio che altroconsumo abbia lanciato un bel sasso nello stagno
Però....andiamo di bene in meglio!!. Chissà quanto costano. Di solito c'é un legame prezzo-qualità. Ovvero: costa poco = poca qualità e rischio di allergie e simili.
Ciao
nn c'è che dire,nn basta stare attenti a cosa mangiamo,beviamo e respiriamo.ora pure i vestiti,anzi mi correggo,nn da ora.peccato che dopo lo scandalo,e passata l'indignazione,tutto torni come prima.speriamo che stavolta nn sia così.
Al peggio non c'è mai fine.
Ciao a presto!
Salve, complimenti per il blog.
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